Inaugurazione anno accademico 2005-2006

Cerimonia di inaugurazione dei corsi pordenonesi dell'ateneo friulano

Francesco Trevisan terrà la prolusione

        Lunedì 21 novembre alle 11 all’Auditorium della Regione in via Roma, a Pordenone, si aprirà ufficialmente l’anno accademico 2005-2006 per i corsi di laurea pordenonesi dell’università di Udine, ovvero per Ingegneria meccanica, in Economia aziendale, in Scienze e tecnologie multimediali, in Infermieristica e al corso di laurea specialistica in Linguaggi e tecnologie dei nuovi media della sede di Pordenone. La prima lezione (prolusione) dell’anno accademico che ha per argomento “L’ottimizzazione alla base della moderna progettazione ingegneristica” sarà tenuta dal professore di Ettrotecnica, Francesco Trevisan, responsabile scientifico per l’università di Udine di progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale e internazionale, nonché membro dell’Editorial board delle conferenze internazionali Compumag e Cefc sull’elettromagnetismo computazionale. 

        Trevisan è anche esperto nell’analisi, sintesi ed ottimizzazione di configurazioni magnetiche nelle macchine per il confinamento magnetico di plasmi di interesse fusionistico. Negli ultimi anni i suoi interessi di ricerca si sono poi concentrati sugli aspetti teorici e sulle formulazioni numeriche per il calcolo di campi elettrici e magnetici e sulle metodiche di soluzione dei problemi elettromagnetici inversi, sia nell’ambito della progettazione assistita al calcolatore che della diagnostica elettromagnetica non invasiva. Attualmente collabora con gruppi di ricerca nazionali ed internazionali oltre che con laboratori internazionali nell'ambito dell’elettromagnetismo applicato e della ricerca sulla tecnologia della fusione. E’, inoltre, autore di oltre 70 lavori scientifici, principalmente presentati a conferenze internazionali o pubblicati su riviste internazionali, ed è autore di un paio di testi didattici. 

        La prolusione metterà in luce come il “progetto ottimizzato automatico”, sfrutta le metodologie di ottimizzazione per “minimizzare” in maniera automatica la distanza tra le specifiche del progetto ed i risultati dell’analisi, tenendo conto dei vincoli imposti sulle variabili di progetto e della sensibilità alle perturbazioni delle variabili stesse. «Con l’ausilio di un esempio (basato sul riscaldamento ad induzione di un tondo in acciaio) – ha spiegato l’ingegner Trevisan – si evidenzierà la flessibilità del progetto ottimizzato automatico e la capacità di fornire soluzioni progettuali non facilmente prevedibili mediante la metodologia classica. Tuttavia la bontà della soluzione ottimizzata ottenuta, dipende fortemente dalla definizione della funzione costo e dalla metodologia di ottimizzazione scelta».

Condividi

Stampa

Sullo stesso tema