Sono 88 per 70 posti disponibili. Domani la prova di ammissione

Al corso per Traduttori il 40% di aspiranti matricole in più

Il preside Orioles: «Nuovo curriculum al passo con la legge Antonaz»

        Infornata record di nuove aspiranti matricole al corso per Traduttori dell’Università di Udine a Gorizia. Il corso, che da quest’anno ha cambiato nome, assumendo la denominazione di "Comunicazione e mediazione interlinguistica”, ha chiuso le preiscrizioni facendo registrare un aumento del 40 per cento rispetto al dato 2004, con 88 pre-iscritti per 70 posti disponibili contro i 63 dello scorso anno, quando i posti a disposizione erano 45. Domani, 7 settembre, a Udine, nella sede della facoltà di Palazzo Antonini in via Petracco 8, alle 9, le aspiranti matricole si sottoporranno alla prova di ammissione per accedere al corso goriziano. Per quanti supereranno la prova, l’immatricolazione andrà perfezionata entro il 19 settembre. E proprio in vista di questo “test” il preside della facoltà di Lingue dell’Università friulana, Vincenzo Orioles, ha inviato ai pre-iscritti una lettera con tutte le “dritte” del caso, «un messaggio di attenzione – spiega lui stesso – verso il corso in Comunicazione e mediazione interlinguistica, un corso strategico con un grande futuro, come dimostra il significativo incremento ottenuto, che si accompagna all’aumento di iscritti registrato da tutta la facoltà». 

        Fra le ragioni dell’exploit del corso goriziano dell’Ateneo di Udine, il nuovo curriculum introdotto quest’anno, che si aggiunge ai tre già esistenti, con un occhio di riguardo per le nuove comunità di immigrati residenti in regione. «In questo momento la classe cui appartiene il corso di laurea in Comunicazione e mediazione interlinguistica sta cambiando pelle a livello nazionale per intercettare nuovi bisogni di formazione professionalizzante. Il profilo in Comunicazione e mediazione interculturale – spiega Orioles - risponde benissimo a questa esigenza. L’abbiamo pensato anche alla luce della nuova legge regionale sull’immigrazione che prevede un forte rapporto con l’Università. Si tratta di un’ipotesi professionalizzante che non stravolge la precedente struttura del corso – non sono state aggiunte nuove lingue -, ma la caratterizza con materie nuove come la sociologia delle relazioni interculturali, l’antropologia, il diritto interetnico... Le lingue che possono essere scelte dai corsisti restano le stesse, ma, se un tempo servivano per aprirsi all’Europa e ad uscire dall’Italia, adesso, che il fenomeno dell’immigrazione è così radicato, possono diventare una forma di interscambio con le nuove comunità che si insediano in Friuli, grazie all’innovativa figura del mediatore interculturale che intendiamo formare».

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