Iniziativa dell’ateneo in attesa dei contributi ministeriali

Ricercatori senza presa di servizio: Udine ha varato un piano programmato

Prorogati assegni di ricerca per 150 mila euro all’anno

        L’università di Udine sta spendendo tutte le proprie forze per affrontare la situazione dei ricercatori vincitori di concorso senza presa di servizio. In che modo? Cercando di adottare tutti i provvedimenti possibili per limitare il disagio derivante dal blocco delle assunzioni imposto dalla legge finanziaria 2004. All’università di Udine i ricercatori in attesa di presa di servizio attualmente sono 23, 10 dei quali hanno concluso il concorso prima del 15 marzo 2004, data fissata dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per poter usufruire dei fondi ministeriali relativi alle assunzioni in deroga dell’anno 2004. Finora, però, il ministero non ha ancora distribuito alle università italiane i fondi stanziati per le assunzioni in deroga che complessivamente ammontano a 20 milioni di euro per l’intero sistema universitario e che saranno destinati anche alle assunzioni dei docenti di I e II fascia. Una situazione di estrema incertezza che, per l’anno 2005, potrà essere chiarita solo al momento dell’approvazione della legge finanziaria.
           
        Ma nel frattempo l’università di Udine non è stata ad aspettare. Ed è intervenuta con piano programmato, prorogando la durata dell’assegno di ricerca, in modo da non interrompere l’attività di ricerca. Il primo intervento di questo piano ha consentito di estendere la durata di 9 assegni di ricerca per un importo complessivo annuo pari a circa 150 mila euro, a cui si aggiungono 4 assegni che erano stati prorogati precedentemente per un importo di circa 100 mila euro, e creando nuove opportunità attraverso l’attivazione di nuovi assegni di ricerca. Un intervento che assume un significato ancora più importante se si considera che l’importo degli assegni di ricerca ha registrato nel corso del 2004 un incremento pari al 38%, che è stato deciso a livello ministeriale ma che è stato coperto interamente con le risorse del bilancio dell’università. «L’Università di Udine – sottolinea il rettore Furio Honsell – si dimostra particolarmente sensibile ai problemi dei futuri ricercatori, ai quali sta cercando di assicurare il miglior trattamento possibile, utilizzando le leve a propria disposizione. Ancora una volta – conclude il rettore - l’ateneo si contraddistingue per la reattività e la prontezza nel sostenere in tutti i modi possibili gli interventi a favore della ricerca e dei giovani ricercatori». Il provvedimento riguarderà anche i progetti di ricerca portati avanti dai ricercatori che dovranno essere assunti in futuro, qualora prevalga il blocco delle assunzioni.

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