La firma, resa possibile grazie al supporto dell’Ambasciata della Mongolia a Roma
Dipartimento di Area Medica e Mongolian National University of Medical Sciences: firmato l’accordo di collaborazione
Garantirà una proficua cooperazione, soprattutto nell’ambito delle malattie cardiovascolari e dei tumori
È ufficiale. L’accordo tra le parti è stato siglato e il Dipartimento di Area Medica dell’ateneo friulano si prepara ad “aprire le porte”, se pur virtualmente, all’ Università nazionale mongola di Scienze mediche di Ulan Bator. Un accordo importante che, se da un lato sottolinea la dimensione spiccatamente internazionale del Dipartimento, in seno ad un Ateneo da sempre convinto dell’importanza di un ponte stabile con l’estero, d’altra parte permetterà al DAME di “esportare” anche in estremo Oriente le proprie esperienze accademiche e professionali, avviando una collaborazione bilaterale nell’ambito della ricerca e della didattica. Una unione di intenti destinata a tradursi in una molteplicità di progetti fattivi dal 2021 e resa possibile grazie al supporto dell’Ambasciata della Mongolia a Roma e del dott. Alberto Colombo, prezioso mediatore tra le due realtà accademiche.
Obiettivo: mettere a servizio dei colleghi asiatici un know how importante, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari e ai tumori, attraverso un percorso di collaborazione improntato allo scambio e all’arricchimento reciproco, umano e professionale.
«Il memorandum appena siglato - spiega il Prof. Giuseppe Damante, Referente del DAME per le attività internazionali e Direttore dell’Istituto di Genetica Medica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) – ci ricorda la propensione del nostro Dipartimento ad avviare accordi di cooperazione non soltanto con paesi all’avanguardia ma anche con realtà in via di sviluppo che necessitano sicuramente del nostro supporto ma da cui ci aspettiamo anche di imparare molto».
Tra le idee progettuali in fase di definizione e previste per il 2021, «un percorso di formazione a distanza, attraverso lezioni inizialmente on line, negli ambiti della chirurgia oncologica e cardiovascolare – precisa il Prof. Pier Camillo Parodi, Docente presso il Dipartimento di Area Medica e Direttore della SOC Clinica Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’ASUFC – Tramite le nostre piattaforme avremo la possibilità, per esempio, di trasmettere agli ospedali mongoli interventi chirurgici su cui confrontarci; effettuare teleconsulti su casi particolari che i colleghi asiatici potranno sottoporci. E, non appena possibile, la formazione potrà proseguire con lezioni in presenza a Ulan Bator e con formazioni sul campo, nel nostro ospedale accademico, stimolando così quello scambio di relazioni, competenze e professionalità che è tra gli obiettivi più importanti di questo accordo». E sullo sfondo di un Memorandum che già si preannuncia intenso, il nuovo progetto europeo su ricerca e innovazione, Horizon Europe, per il potenziamento della cooperazione internazionale con particolare riguardo ai temi di salute.