«Doveroso riconoscimento della sensibilità di questo ateneo per gli studi storici, con l’obiettivo di leggere correttamente il presente»
«Un omaggio e un doveroso riconoscimento per l’impegno e la sensibilità dimostrata dall’Università di Udine nello studio della storia del Friuli con l’obiettivo di leggere correttamente il presente di questo territorio, del quale anche le associazioni d’arma fanno parte». Lo ha consegnato oggi a Udine al rettore dell’Ateneo friulano, Alberto De Toni, e al suo delegato ai rapporti con i corpi dello Stato, prof. Paolo Pascolo, l
’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, dalle mani del presidente provinciale dell’associazione, cav. Genesio Fiore Palmieri, accompagnato dal vicepresidente provinciale col. Fabio De Lillo, e dai consiglieri col. Giuseppe Lia e capitano Carlo Porcella.
Nel corso della breve cerimonia, avvenuta nella sede del Rettorato, i riconoscimenti (un simbolo dell’associazione artiglieri) sono stati consegnati su incarico e a nome del Generale Rocco Viglietta, presidente nazionale del sodalizio. «Magnifico rettore – ha spiegato il vicepresidente De Lillo – siamo qui anche per ingraziarla di averci consentito di tenere la conferenza sulla battaglia di Caporetto nei locali dell’Università. Questo ha confermato ancora una volta il profondo legame tra l’università di Udine e il territorio friulano di cui noi Associazioni d’arma ci sentiamo parte integrante».
Il rapporto tra l’Università e l’Associazione Artiglieri d’Italia affonda le sue radici nell’impegno assunto alcuni anni fa dal
Cirf, Centro interdipartimentale per lo sviluppo della lingua e della cultura del Friuli già diretto dal prof. Paolo Pascolo, di lanciare una serie di iniziative legate al ricordo della Prima Guerra Mondiale in Friuli. Tra queste, un ciclo di conferenze, dal titolo “Il Friuli terra di confini”. «Ciò per fare memoria – ha spiegato Pascolo – sul nostro territorio all’epoca in cui fratelli e connazionali si trovarono gli uni contro gli altri armati perché divisi da un confine, allora quello tra l’Italia e l’Impero austroungarico».
Un interesse storico, quello dell’Università, che in occasione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra, si intrecciò con quello dell’Assoarma, sodalizio comprendente 35 realtà associative militari, che chiese a Pascolo (attivo negli studi storici anche attraverso il progetto e associazione “
Umanità dentro la guerra”) di entrare nel proprio consiglio direttivo con delega ai rapporti con le istituzioni universitarie.
Anche il Magnifico Rettore, De Toni, ha dato impulso a questo rapporto nella convinzione che «in un’ottica di pace bisogna saper leggere la nostra storia». Per questo, lo stesso rettore assegnò al docente la delega per i rapporti dell’università con i corpi dello Stato, incluse le forze armate e di polizia. Una serie di iniziative prese corpo, con la richiesta da parte dell’Associazione Artigilieri d’Italia, sezione locale, di poter partecipare a convegni e altri eventi di carattere storico organizzati dall’Università.
«Oggi si rinnova un patto di fiducia e di stima tra le istituzioni – ha commentato il rettore De Toni, ringraziando l’associazione nel ricevere il riconoscimento -, che è esattamente il terreno su cui si fonda l’innovazione, come ho ricordato in occasione della recente inaugurazione dell’anno accademico alla presenza del Capo dello Stato». De Toni ha poi ringraziato l’associazione nazionale artiglieri d’Italia per aver accolto il prof. Pascolo, erede del compianto eroe civile Ferdinando Pascolo, nel proprio consiglio direttivo. «Grazie a Pascolo e a questo rapporto – ha concluso – l’ateneo friulano è l’unico in Italia ad avere un delegato ai rapporti con i corpi dello Stato».