2 novembre 2009
Cerimonia programmata il prossimo mercoledì 2 dicembre
Nuovo anno accademico, inaugurazione congiunta per Udine, Gorizia e Pordenone
Il Rettore: «Simbolico riconoscimento della centralità e unità dell’università del Friuli»
L’università di Udine inaugurerà il trentaduesimo anno accademico 2009/2010 il prossimo mercoledì 2 dicembre. La cerimonia sarà, nella storia dell’Ateneo, la prima congiunta delle tre sedi di Udine, Gorizia e Pordenone. «Simbolicamente – spiega il rettore Cristiana Compagno – vogliamo affermare con forza la centralità e l’unità dell’università del Friuli». Anche in questo modo, infatti, «rimarchiamo – aggiunge il rettore - la presenza e l’attenzione che questo Ateneo ha nei confronti del territorio, nelle proprie diverse sedi. Una presenza che non si deve esaurire in una singola cerimoniosa giornata di festa, ma che va vissuta, costruita e nutrita giorno per giorno in un’ottica di reciproco sostegno».
La cerimonia si terrà come da tradizione nell’Aula magna di piazzale Kolbe 4, in via Chiusaforte a Udine, a partire dalle 10.30. Il programma prevede, nell’ordine, gli interventi del rettore Cristiana Compagno, del rappresentante degli studenti e del rappresentante del personale tecnico-amministrativo. La prolusione toccherà quest’anno alla facoltà di Scienze della formazione e sarà tenuta da Roberto Albarea, docente di pedagogia generale. Seguiranno l’intermezzo e la consegna dei riconoscimenti al personale collocato in quiescenza.
Parlerà quindi il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. A chiusura della cerimonia prenderanno la parola Franco Frilli e Marzio Strassoldo, già rettori dell’ateneo di Udine rispettivamente dal 1983 al 1992 e dal 1992 al 2001, la cui attività accademica è giunta al termine a chiusura dell’anno accademico 2008/2009. L’intervento sarà dedicato a “Due decenni di impegno per l’Università del Friuli”. In un momento così delicato di passaggio per l’università, «questo intervento – anticipa il rettore Compagno – ripercorrerà un fondamentale capitolo di storia di questo Ateneo ricordandone le solide radici su cui la nostra università si fonda e costruisce il proprio futuro».