Il messaggio del Dalai Lama agli studenti e ai docenti dell'ateneo

Palasport Carnera gremito per ascoltare le parole di Sua Santità Tenzin Gyatso

Un palasport Carnera gremito da oltre tremila studenti delle scuole regionali medie, superiori e dell’università di Udine ha accolto, alzandosi in piedi e applaudendo, Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama e premio Nobel per la Pace nel 1989. Un incontro emozionante, organizzato dal Centro di Accoglienza e promozione culturale E. Balducci di Zugliano e dal Centro per lo studio e la pratica della filosofia e della psicologia buddista Cian Ciub Ciö Ling di Polava.

Don Pierluigi Di Piazza, introducendo l’incontro, ha ribadito la rilevanza del messaggio universale testimoniato dal Dalai Lama, «una personalità di profonda sapienza di cuore e di mente. In un mondo di desertificazione interiore i giovani cercano un’umanità autentica. Dalle sue parole saremo sollecitati ad apprendere con serietà e impegno, evitando gli assoluti, senza dimenticare l’importanza di valori quali giustizia, pace, compassione e accoglienza, per prepararsi come persone umane a rendere più umano questo mondo».

«L’epoca che viviamo è straordinariamente complessa – ha ribadito il rettore Furio Honsell -. Lo sbaglio più grande che noi educatori possiamo fare è quello di presentare ai giovani una realtà semplificata, perché sarebbe semplicistica, e i giovani a loro volta pensare che esistano delle scorciatoie per risolvere i problemi. In un’epoca di squilibri sociali e ambientali gravissimi, dobbiamo perseguire una strada di dialogo, apertura, confronto, sforzo rigoroso di comprensione, e di azione rispettosa ma ferma, partendo dai grandi valori di cui siamo tutti portatori che sono i valori e i diritti umani di giustizia, di pari opportunità per tutti gli esseri viventi, in una parola sola: di Pace».

Un essere umano che comunica e si confronta con altri esseri umani. Con questo approccio il Dalai Lama ha iniziato il suo discorso, infondendo fiducia e senso di responsabilità nei giovani che lo ascoltavano in silenzio. Molti i temi toccati prima di lasciare spazio alle domande, quali la ricerca della felicità cui anelano tutti gli uomini, la sfida che attende le nuove generazioni nel dare nuova “forma” al futuro del pianeta e nel risolvere le gravi problematiche che lo affliggono, l’urgenza di comprendere che il benessere globale va ripensato in termini di responsabilità globale, l’importanza dell’azione accanto alla ricchezza della preghiera. «Scuola e università devono colmare il deficit di valori che religione e famiglia da sole non riescono a riempire - ha evidenziato Tenzin Gyatso -. Ma la sola conoscenza, senza lo sviluppo di valori umani e interiori quali amore e benevolenza, non potrà creare una società felice».

Lunghi applausi hanno suggellato l’incontro, al quale erano presenti 500 tra studenti, docenti, ricercatori e personale dell’ateneo friulano. Un’occasione straordinaria, come l’ha definita il rettore Honsell, di crescita interiore.

 

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