“L’alimentazione come patrimonio culturale dell’emigrazione nelle Americhe” è il tema del convegno internazionale organizzato dall’Università di Udine che si terrà giovedì 8, inizio alle 9.15, e venerdì 9 ottobre nella sala convegni di Palazzo Antonini a Udine. L’incontro servirà a fare il punto sui più recenti studi sui temi della produzione gastronomica e letteraria della migrazione italiana, in particolare friulana, nel nord e sud America. Parteciperanno una quarantina di studiosi provenienti da atenei italiani, latinoamericani e spagnoli.
Il rapporto tra alimentazione ed emigrazione sarà esaminato da diverse prospettive. In particolare, sarà analizzato il modo in cui il cibo determina l’integrazione sociale e il ruolo fondamentale svolto dalla donna, «capace di comunicare – spiega la coordinatrice scientifica dell’evento, Silvana Serafin – attraverso il recupero e il mantenimento di antiche tradizioni legate alla cucina». Non mancheranno gli aspetti linguistici relativi all’arte culinaria: dal censimento dei termini italiani al rilevamento dei tipi dialettali alla vitalità, conservazione, innovazione e sviluppo della terminologia italiana in relazione al cibo. In primo piano anche gli aspetti folkloristici ed etnografici legati all’alimentazione.
Per quanto riguarda la scienza dell’alimentazione, si parlerà dell’importanza del settore enogastronomico e della rivisitazione delle ricette tradizionali. «Esempio emblematico – sottolinea la professoressa Serafin – è il rientro nelle Americhe della polenta come valorizzazione del mais autoctono reinterpretato dalla cultura friulana e veneta». Saranno inoltre trattati aspetti antropologici e sociologici come l’autocoscienza etnica, l’integrazione degli italiani e il cibo come valvola di sfogo per compensare l’insoddisfazione del “vivere-al-di-fuori”.
I lavori saranno aperti dai saluti del rettore Cristiana Compagno; dei presidenti della Fondazione Crup, Lionello D’Agostini, dell’Ente Friuli nel mondo, Giorgio Santuz; del Consorzio universitario del Friuli, Francesco Marangon, e della Commissione pari-opportunità dell’Ateneo, Marina Brollo; della preside della facoltà di Lingue, Antonella Riem; del direttore del dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze, Sergio Cappello, e del consigliere regionale, Giorgio Venier Romano. Il convegno è promosso dal Centro internazionale letterature migranti Oltreoceano (Cilm) in collaborazione con la cattedra di Lingue e letterature ispano-americane dell’Ateneo udinese, «divenuti – dice Serafin – punti di riferimento nazionale e internazionale sugli studi di settore». Sostengono l’iniziativa, la Regione, la Fondazione Crup e il Consorzio universitario del Friuli.
Il convegno, evidenzia Serafin «punta a svelare il reale significato del “vivere insieme nella diversità”. Sarà inoltre un momento importante per rafforzare i rapporti tra Friuli e Argentina, per individuare la presenza di nostri connazionali attivi all’interno di università e istituzioni locali, per sottolineare il valore culturale che gli emigranti friulani sono riusciti a trasmettere nella terra d’accoglienza contribuendo fortemente alla nascita di una nuova società».