Concluso il progetto “PratiCons - Pratiche di Conservazione del Patrimonio Architettonico” di Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia

Un nuovo sistema culturale territoriale per il confine italo-sloveno

La valorizzazione passa dal restauro del patrimonio architettonico

Mettere a disposizione strumenti utili per migliorare l’approccio alla tutela, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio architettonico transfrontaliero, come condizione fondamentale per la promozione di un sistema culturale territoriale italo-sloveno, basato sullo sviluppo sostenibile di quest’area geografica: questo è, in sintesi, il risultato del progetto “Pratiche di conservazione del patrimonio architettonico – PratiCons”. Il progetto, di cui è capofila l’Università di Udine, approvato a valere sul bando n. 3/2011  del Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 e finanziato per quasi 690 mila euro, è ora giunto al termine dopo due anni e mezzo di studi e ricerche. I risultati saranno presentati giovedì 23 aprile, dalle 10 alle 12, nella Sala del Tiepolo di palazzo Caiselli in vicolo Florio 2/b a Udine.

Per l’Università di Udine, hanno partecipato al Progetto il Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali, in qualità di capofila, e il Dipartimento di scienze economiche e statistiche. Partner italiano è stata anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, e, sul versante sloveno, l’Università di Nuova Goriza, l’Agenzia di sviluppo regionale Idrijsko-Cerkljanska razvojna agencija d.o.o. Idrija e il Comune di Idrija.

Fra i risultati del progetto vi è la predisposizione di un manuale di intervento conservativo a supporto delle imprese e degli operatori del settore del restauro curato per conto del Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dalla coordinatrice del progetto, Alessandra Biasi, nonché una guida all’uso degli immobili rivolta ai proprietari a cura dell’Università di Nova Goriza. Ad entrambe le ricerche ha collaborato la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, nella figura dell’architetto Maria Giulia Picchione. Lo studio e la raccolta dei dati ha riguardato il territorio, sito lungo il confine italo-sloveno, delle province di Udine, Gorizia e della regione slovena Goriška.

A titolo esemplificativo delle linee guida proposte è stato messo a punto un progetto pilota  di restauro di un edificio sito a Šturmajce, classificato come monumento culturale dal Comune di Idrija (Slovenia) che ne ha avviato l’attuazione sotto la propria direzione. Il progetto è realizzato da Eugenio Vassallo dello IUAV di Venezia, dall’ingegnere Giulia Bettiol e dagli architetti Carlo Pavan e Nicola Pavan.

Le ricerche si sono svolte in stretta collaborazione con il Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Ateneo friulano che ha condotto un’approfondita indagine sul mercato del restauro transfrontaliero, finalizzata all’individuazione di strategie di implementazione dell’attività dell’impresa di restauro e coordinata dal direttore del Dipartimento, Andrea Moretti, e dalla dottoressa Donata Collodi.

Infine, oltre alle attività di disseminazione realizzate tramite workshop tematici sulla conservazione del patrimonio culturale rivolti a operatori del settore e imprese operanti sul campo, curata dall’Università di Nova Goriza, è stata implementata una piattaforma web gis contenente i dati territoriali raccolti.

Il sito web del progetto, curato dall’ Agenzia di sviluppo regionale Idrijsko-Cerkljanska razvojna agencija d.o.o, è stato arricchito da informazioni destinate non soltanto alla gestione e organizzazione delle attività del progetto, ma anche alle attività informative e formative sul tema della conservazione del patrimonio, nonché dello sviluppo locale. Uno strumento che garantirà la disseminazione dei risultati raggiunti e potrà fungere da elemento di monitoraggio aperto alle ricerche future.

PratiCons, dunque, nella sua impostazione metodologica d’insieme, «costituisce – spiega Alessandra Biasi, un valido punto di riferimento per altri possibili programmi di tutela del patrimonio architettonico e ambientale». La ricerca ha, infatti, messo a punto criteri di informazione e condivisione delle pratiche della conservazione di tecniche e saperi, «in grado – sottolinea Biasi - di favorire sviluppi sostenibili futuri, valorizzando al contempo i progetti culturali pregressi e in corso».

Oltre ai risultati ottenuti, il progetto ha un ulteriore importante obiettivo a lungo termine, ovvero «la modifica dell’approccio comune alla conservazione del patrimonio costruito – spiega Biasi –, favorendo le condizioni per la creazione di un sistema culturale territoriale in grado di coniugare le caratteristiche comuni dei due territori di frontiera, ascrivibili alla ricchezza del paesaggio naturale e alle peculiarità del patrimonio storico architettonico, con le differenze culturali intese come mutua risorsa. In tale prospettiva, la definizione di un corretto approccio alla salvaguardia delle testimonianze culturali costruite, non di meno di quelle appartenenti al paesaggio culturale, appaiono essenziali».

Giovedì 23, porteranno i saluti il direttore del Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali, Neil Harris, la delegata del rettore per i servizi di tutorato, Christina Conti, e la vice responsabile del Segretariato Tecnico Congiunto del Programma di Cooperazione Italia – Slovenia 2007 -2013, Michela Giarle.

Interverranno: Alessandra Biasi, ricercatrice del Dipartimento di ingegneria civile e architettura e coordinatrice scientifica del progetto, su “Il progetto “PratiCons” esiti e nuove prospettive”; Maria Giulia Picchione, soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, su “La tutela del patrimonio transfrontaliero”; Saša Dobričič e Marco Acri dell’Università di Nova Gorica su “Le prospettive nel campo della formazione del patrimonio costruito”; Andrea Moretti e Donata Collodi, del Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine, su “Il mercato del restauro nella zona transfrontaliera: analisi e prospettive future”; Eugenio Vassallo dell’Università Iuav di Venezia, su “Il progetto pilota - Domačija Šturmajce”; Martina Pišlar del Comune di Idrija su “Domačija Šturmajce: l’avvio del progetto di restauro”; Jožica Lazar dell’Agenzia di Sviluppo Idrijsko-Cerkljanska razvojna agencija d.o.o. Idrija su “La disseminazione dei risultati del progetto”.

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