Le iniziative del Tavolo regionale di raccordo scuola-università
Innovazione didattica: 15 progetti in collaborazione con le scuole
Nelle aree pedagogica, linguistica, letteraria, geografica, della valutazione, matematica, informatica, statistica e fisica
Sono 15 i Progetti di innovazione didattica (Pid) centrati su proposte di ricerca per nuovi modi di apprendimento dei giovani messi in campo per il 2015 dall’Università di Udine. Tre gli obiettivi dei progetti: contribuire alla formazione in servizio degli insegnanti, offrire nuove modalità di apprendimento e creare una collaborazione organica sulla ricerca didattica con le scuole del Friuli Venezia Giulia. Le iniziative coinvolgono molte aree disciplinari dell’ateneo friulano, in particolare, le aree pedagogica, linguistica, letteraria, geografica, della valutazione, matematica, informatica, statistica e fisica. I progetti sono uno dei frutti del Tavolo di raccordo scuola-università gestito in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.
Il Tavolo, presieduto dal rettore Alberto Felice De Toni, promuove, sostiene e condivide con le scuole continuità didattica e successo formativo, orientamento e innovazione, formazione iniziale e in servizio degli insegnanti di ogni ordine e grado.
Nove le iniziative avviate: “Didattica della geografia, Geografia visuale per studenti” (Andrea Guaran), finalizzato all’analisi delle dinamiche territoriali mediante la lettura dei contesti paesaggistici; “Valutazione delle competenze” (Nidia Batic), che propone un metodo per valutare le competenze degli alunni; “Informatica e libri digitali” (Gian Luca Foresti e Marco Tommasi) ha l’obiettivo di abbinare al testo multimediale e interattivo una piattaforma di apprendimento per coordinare e condividere le attività effettuate sul libro digitale; “Matematica, Informatica e Statistica – laboratori per studenti” e “Matematica, Informatica e Statistica – seminari per le scuole” (Agostino Dovier e Rossana Vermiglio), due progetti che forniscono competenze per utilizzare linguaggi di programmazione logica per modellare e risolvere rompicapi logici, seminari e laboratori per insegnanti e studenti su temi di matematica, informatica e statistica, tra cui l’analisi degli aspetti demografici dei caduti italiani nella prima guerra mondiale; “Innovazione didattica in fisica e orientamento” (Marisa Michelini, Lorenzo Santi ed Alberto Stefanel), laboratori concettuali basati sull’operatività e l’esplorazione fenomenologica per l’educazione scientifica nella scuola di base e laboratori sulla fisica moderna per studenti di scuola secondaria superiore, masterclass sulla fisica delle alte energie, sulla superconduttività e la meccanica quantistica (Marina Cobal); “Sperimentazioni scientifiche nella scuola di base su astronomia, luce e tempo” (Marisa Michelini ed Emanuela Vidic), contributo alla formazione iniziale degli insegnanti primari con micro - interventi di educazione scientifica; “Esplorare i fluidi nella scuola dell’infanzia e primaria” (Luca Gervasutti e Unità di ricerca in didattica della fisica), che propone la formazione situata per nuove proposte didattiche di educazione scientifica nella scuola primaria; “Adotta scienza e arte nella scuola primaria” (Victor Tosoratti e gruppo Adotta), un concorso in cui i bambini difendono il loro disegno su ciò che hanno imparato in campo scientifico.
Il 6 marzo scorso, inoltre, si è svolta la “Gara di matematica” per studenti, coordinata da Pietro Corvaja. Vi hanno partecipato oltre 300 ragazzi, suddivisi in 30 squadre, delle province di Pordenone, Udine, Belluno, Treviso, Verona e Vicenza. La competizione è stata organizzata dalla sezione udinese di Mathesis, la Società italiana di scienze matematiche e fisiche, dal corso di laurea in Matematica e dalla Scuola Superiore. I vincitori parteciperanno alla finale nazionale di maggio a Cesenatico.
Presto partiranno altri tre progetti: “Yell/Tell - Comunità professionale on line per insegnanti di lingua inglese e per il plurilinguismo” (Maria Bortoluzzi), che propone di utilizzare una piattaforma professione online di condivisione, riflettere sulla ricerca e condivisione di risorse online (open access) per l’apprendimento e l’insegnamento della lingua inglese e per promuovere il plurilinguismo; “Educare alle competenze umanistiche” (Fabiana Savorgnan di Brazzà e Annalisa Filipponi), che mira a fornire strumenti e strategie per un approccio investigativo e critico al testo e migliorare le pratiche didattiche per il potenziamento delle competenze di comprensione; “TIC e metodologie educative” (Francesca Zanon), ovvero come le risorse digitali libere e le reti sociali educative stanno trasformando i momenti classici dell’agire didattico,la lezione frontale e lo studio individuale.
E’ stato inoltre approvato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il progetto “Labgei - Laboratori di esplorazione concettuale operativa e multimediale in Giochi Esperimenti Idee” (Marisa Michelini). Si tratta di uno dei 23 progetti approvati e finanziati all’80% dal ministero, su 639 progetti presentati. Esso propone l’esposizione della mostra Giochi Esperimenti Idee (GEI), laboratori di educazione scientifica per la scuola di base e sulla fisica moderna nella scuola secondaria.
Sta proseguendo il progetto europeo Hope sul miglioramento della didattica universitaria che coinvolge 71 atenei europei, coordinato da Marisa Michelini, Ivan Ruddock (Regno Unito) e Nadine Witkowski (Francia).
«Alla richiesta di rendere concreta in termini progettuali la collaborazione tra l’Università di Udine e la scuola – spiega la delegata dell’ateneo per l’innovazione didattica Marisa Michelini, che ha promosso i progetti –, vi è stata una risposta positiva e generosa di numerosi colleghi che hanno avviato studi e iniziative didattiche. I progetti Pid sono una proposta di collaborazione centrata sulla ricerca, di natura diversa: studi specifici, progetti europei, progetti del piano lauree scientifiche, progetti Miur specifici in cui scuola e università operano assieme. In molti di essi è compresa una formazione degli insegnanti centrata sulla ricerca che abbiamo voluto fosse istituita e riconosciuta. È questo il primo passo nella prospettiva di una formazione in servizio degli insegnanti di alto livello, riconoscibile nella carriera dell’insegnante».