Domenica 11 dicembre Paolo Zanzu eseguirà due sonate di Schubert sul fortepiano Jakesch della Fondazione

Alternanza dei toni: elementi musicali nella poesia di Hölderlin

Tre giorni dedicati all’analisi dell’intenso rapporto di Friedrich Hölderlin con la musica.

Dal 9 all’11 dicembre si terrà il seminario Alternanza dei toni: elementi musicali nella poesia di Friedrich Hölderlin e la sua ricezione tra i compositori", ideato e coordinato da Gianmario Borio ed Elena Polledri. Le tre giornate rappresentano un momento di dialogo tra germanisti, musicologi e filosofi che affronteranno in un quadro interdisciplinare l’intenso rapporto di Hölderlin con la musica e la forte attrazione dei musicisti per la sua opera. Il seminario si concluderà domenica 11 dicembre, ore 12 in Sala del Consiglio, con l’esecuzione delle Sonate D 845 e D 959 di Franz Schubert sul Fortepiano Jakesch eseguite dal giovane pianista Paolo Zanzu (ingresso consentito fino ad esaurimento posti). Per tutta la durata del convegno è previsto un servizio di traduzione simultanea (italiano-tedesco; tedesco-italiano).

Il seminario è stato finanziato dal DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) con fondi del Ministero degli Esteri tedesco, con il patrocinio del Consolato Generale Tedesco di Milano e il sostegno del Centro Tedesco di Studi Veneziani, in collaborazione con la Sezione Italiana della Hölderlin-Gesellschaft e il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine.

L’arte dei suoni impregna profondamente l’opera di Hölderlin, che pose la musica a fondamento della sua poetica, definendola “alternanza dei toni”, e spesso attinse a metafore musicali, dall’Inno alla dea dell’armonia alla “risoluzione delle dissonanze” di Hyperion, dalla “melodia” della “cetra” al Cantore cieco, dai “canti della notte” ai “canti della patria”. La sua influenza sui compositori si fece sempre più intensa nel corso del XX secolo; il rapporto con il poeta si espresse in modalità diverse, nelle messe in musica di poesie, nei riferimenti nei titoli di composizioni, nelle trasposizioni del teatro musicale e come indice espressivo per l’esecutore di musica strumentale; in alcuni momenti storici il poeta divenne un referente importante per un generale mutamento di tendenza. Questi aspetti verranno affrontati nel seminario come due facce di una stessa medaglia, in un dialogo interdisciplinare attorno a un poeta che ha posto una pieta miliare nella creatività letteraria della modernità ed è diventato un riferimento per l’intera cultura europea. 

Paolo Zanzu è clavicembalista, pianofortista e direttore d'orchestra. Ha studiato in Italia, poi al Conservatoire National Supérieur di Parigi e alla Royal Academy of Music di Londra, con Noëlle Spieth, Christophe Rousset, Kenneth Weiss e Carole Cerasi. Nel 2010 vince il Terzo Premio an Concorso internazionale di clavicembalo di Bruges. Giovanissimo entra a far parte di orchestre e ensemble barocchi come Les Arts Florissants, Monteverdi Choir and Orchestras, Les Musiciens du Louvre e Le Cercle de l'Harmonie, coi quali si esibisce in teatri e festival prestigiosissimi in Europa, negli Stati Uniti e in Asia. Dal 2008 collabora strettamente con Les Arts Florissants, in qualità di continuista, maestro collaboratore, assistente di William Christie, e nel 2016 dirige, in alternanza con lui, una nuova produzione della comédie-ballet "Monsieur de Pourceaugnac" di Lully e Molière al Théâtre des Bouffes du Nord a Parigi. Dal 2011 è professore di basso continuo al Conservatoire Royal di Bruxelles. Sempre nell'ambito pedagogico, ha pubblicato per Ricordi un'antologia di brani clavicembalistici italiani del Barocco.

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini promuove la ricerca scientifica e la diffusione del sapere su diversi ambiti della cultura musicale dell’Occidente. Le attività sono rivolte in modo particolare a tre aree: processi compositivi, teoria e pratica dell’interpretazione musicale ed esperienza audiovisiva. Esse si esplicano attraverso la conservazione e la valorizzazione di rilevanti fondi di persona, la pubblicazione di letteratura musicologica, l’organizzazione di convegni, seminari e manifestazioni musicali, favorendo le necessarie sinergie fra enti pubblici e privati nazionali e internazionali. L’Istituto per la Musica opera per l’acquisizione, la conservazione, la tutela, e la valorizzazione di archivi del XX e del XXI secolo, con particolare attenzione a quelli prodotti da personalità di rilievo del mondo musicale, coreutico e audiovisivo (Gian Francesco Malipiero, Alfredo Casella, Nino Rota, Camillo Togni, Ottorino Respighi, Alberto Bruni Tedeschi, Aurél Milloss, Olga Rudge, Egida Sartori, Giovanni Salviucci, Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Giacomo Manzoni, Roman Vlad). Collabora a tal fine con altri istituti della Fondazione Giorgio Cini, con la Direzione Generale per gli Archivi, la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, la Direzione Beni Culturali della Regione del Veneto e con enti privati italiani e stranieri, partecipando agli Archivi della musica del Sistema Archivistico Nazionale, al Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze e al progetto Novecento Veneto Musica.

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