Prima tappa del progetto europeo “Come-In!”
Donne, madri, dee: mostra sulla figura femminile nell’arte europea degli ultimi 40 mila anni
Giovedì 9 novembre convegno su sfide e soluzioni per musei inclusivi. Sabato 11 l'inaugurazione della mostra
L’esposizione costituisce l’evento di lancio del progetto europeo COME-IN!, finanziato dal Programma Interreg Central Europe, che coinvolge il Museo Archeologico di Udine insieme ad alti 14 partner di Austria, Croazia, Germania, Italia, Polonia e Slovenia, con lo scopo di rendere accessibili i musei anche a persone con disabilità. L’obiettivo è creare degli standard transnazionali e mettere a disposizione delle linee guida per poter organizzare in modo più accessibile collezioni e mostre, oltre che a un manuale per gli operatori museali. Scopo principe del progetto COME-IN! è incrementare e migliorare la capacità dei musei dell’Europa centrale di rendere accessibili i beni culturali a un pubblico molto più vasto di persone con diverse tipologie di disabilità. Il progetto è stato creato attraverso la collaborazione di diversi musei, associazioni di disabili, accademici, istituti di formazione e decisori politici.
Giovedì 9 novembre alle 15 al Castello di Udine si terrà il convegno “Musei inclusivi, sfide e soluzioni: il caso italiano” (programma pdf), in cui verranno presentati gli adeguamenti del Museo Archeologico secondo gli standard del progetto COME-IN! Inoltre, verranno presentate le linee guida prodotte da luglio 2016, data di inizio del progetto. All’appuntamento saranno presenti, insieme ad altri ospiti, il rettore dell’Università di Udine Alberto De Toni, l’Iniziativa Centro europea, la Soprintendenza regionale, la Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie, il Ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo. A seguito del convegno, gli ospiti potranno assistere alla preview della mostra “Donne, madri, Dee”.
La mostra, in particolare, raccoglie per la prima volta esempi rari e unici della produzione figurativa antica del Centro Europa e dei Balcani, pezzi celebri come la Venere di Savignano, un significativo numero di opere di età neolitica provenienti da musei italiani e internazionali, per condurre poi sino all’arte contemporanea. La scelta di un così esteso arco temporale intende aiutare il visitatore a cogliere la continuità, nel corso dei millenni, dei linguaggi figurativi utilizzati sia per quanto riguarda le opere artistiche in generale, sia, più in particolare, nella rappresentazione della figura femminile.