Martedì 3 maggio a Udine da Università, Cirmont e Coldiretti

Consegnata a Tesini la legge sulla ricomposizione fondiaria

Per risolvere il dramma della polverizzazione in area montana

Il dramma della frammentazione e polverizzazione fondiaria delle aree montane del Fvg e dell’Italia ha finalmente un antidoto, una proposta di legge che contiene risposte innovative e che sono il frutto di un lungo lavoro partito da Comeglians il 18 novembre del 2002. Dopo essere stata presentata al presidente della Giunta regionale Riccardo Illy e all’assessore all’agricoltura e alla montagna Enzo Marsilio il 29 marzo a Pordenone, sarà ora consegnata al presidente del consiglio regionale Alessandro Tesini martedì 3 maggio a Udine alle 17.30 nella sede della Regione in via San Francesco. Alla consegna della proposta di legge, che sarà accompagnata da un documento di analisi elaborato dal dott. Giorgio Ferigo in rappresentanza dei Circoli culturali della Carnia, saranno presenti il prof. Furio Honsell e la dott. Elena D’Orlando che con la prof. Mariarita D’Addezio hanno firmato la proposta, il prof. Cesare Gottardo per l’Università di Udine, il vice presidente di Cirmont (l’agenzia dell’Istituto nazionale per la ricerca sulla montagna) Aurelia Bubisutti, il presidente di Coldiretti del Fvg Dimitri Zbogar e il direttore Oliviero Della Picca.

Il disegno di legge è il frutto di un lavoro interdisciplinare, coordinato da Cirmont all’interno di un think tank proposto dal prof. Honsell, che si è svolto per lunghi mesi e che potrebbe dare il via finalmente a un processo virtuoso di sviluppo delle aree montane del Fvg partendo dal settore primario, l’agricoltura, che significa, oltre che produzioni di prodotti agroalimentari di qualità e quindi reddito e occupazione, gestione e manutenzione del territorio e dell’ambiente, primo passo per un rilancio del turismo, settore trasversale e di fondamentale importanza in aree dove la presenza dell’industria è scarsa. Il think tank, ora che ha elaborata una risposta giuridica al problema fondiario, potrebbe, utilizzando professionalità esterne e puntando soprattutto sulla collaborazione dei comuni e dei comprensori, ad elaborare progetti di sviluppo agricolo e agroalimentare.

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