Qualche passo nell’arte di ascoltare: una prospettiva innovativa per il dialogo

Mercoledì 27 marzo si è tenuto il settimo appuntamento di “UniudforAll” a Gorizia

Uno dei principali cambiamenti in una società globalizzata è la mutazione delle dinamiche comunicative e, qualsiasi semplificazione che porti a ignorare le possibili attività dell’altro, porta ad una crisi. Sorge spontaneo domandarsi cosa rende efficace la relazione interpersonale e come si esce dalla cornice comunicativa di cui siamo parte. Inoltre, perché utilizziamo due abitudini di pensiero? Cosa significa ascolto attivo?

Questi sono i principali argomenti di cui si è parlato mercoledì 27 marzo 2019 al polo Santa Chiara di Gorizia nell’ambito del settimo incontro di “UniudforAll- incontri divulgativi sui temi di ricerca” intitolato “Qualche passo nell’arte di ascoltare” con la professoressa Donatella Cozzi, Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine.

Innanzitutto, è indispensabile premettere che l’ascolto efficace è un presupposto per ogni buona comunicazione; in secondo luogo, è importante capire il significato della parola ascoltare come una base per l’arte di ascoltare e lo sviluppo di un’arte relazione.

Definiti questi presupposti è importante capire cosa rende efficace la relazione interpersonale: esplorare il mondo dell’altro senza farsi trascinare dagli impliciti della comunicazione, dagli stereotipi, da quello che si dà per scontato, ma aprirsi veramente all’esplorazione dell’altro che poi significa anche un’esplorazione di sé stessi in relazione con l’altro.

Inoltre, quotidianamente si fa fronte alle relazioni comunicative e alle abitudini di pensiero. Le prime sono quelle che portano, in qualche modo, a ridurre la complessità delle situazioni quindi a una semplificazione delle relazioni con la conseguenza di dare “per scontato” tutto quello che si può. Questo atteggiamento porta a “piegare” la relazione e la comprensione del mondo a un modello già conosciuto, sul quale si basano, che diventa abitudine e, in questo modo, si diventa pigri, non si comprende il punto di vista dell’altro chiudendosi nelle cornici di cui si fa parte. Il risultato è che si rimane schiavi delle proprie abitudini di pensiero e si nega la possibilità di esplorare il mondo dell’altro e di comprenderlo.

La soluzione per evitare queste situazioni è l’ascolto attivo: non giudica, lascia all’altra persona la libertà di essere altro da te quindi anche con le sue differenze cercando di capire che cosa l’altro sta portando nella relazione con te.

Qual è il segreto per raggiungere l’ascolto attivo? Non avere fretta di arrivare alla conclusioni, ricordarsi sempre che quello che si vede è il nostro punto di vista e, in caso di incomprensione, domandare all’altro di aiutarci a comprendere gli eventi e le situazioni dalla sua prospettiva, considerare le emozioni degli strumenti conoscitivi fondamentali comprendendo il loro linguaggio ricordandosi che informano su come guardi e il loro linguaggio è relazionale e analogico, essere esploratori di mondi possibili, accogliere volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione e l’adozione di una metodologia umoristica considerando che quando si impara ad ascoltare l’umorismo viene da sé.

Per migliorare la comprensione di questi concetti che potrebbero apparire molto teorici sono stati proposti dei giochi. Hanno permesso al numeroso pubblico di accorgersi di quanto queste tecniche possano essere applicate tutti giorni con possibilità di raggiungere buoni risultati.

Il prossimo incontro di “UniudforAll- incontri divulgativi su temi di ricerca” - iniziativa coordinata da Antonina Dattolo, delegata dal Rettore per all’Inclusione Digitale, si terrà lunedì 1 aprile 2019 dalle ore 15:00 alle ore 17:30 al Palazzo del Municipio di Gemona per parlare di “Alla scoperta di AppInventory, il nuovo catalogo mutimediale delle App” con la professoressa Antonina Dattolo, Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche dell’Università degli Studi di Udine, e Marco Corbatto, dottorando in Informatica presso DMIF dell’Università di Udine.

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