In collaborazione con l’ateneo di Ngaoundéré in Camerun

L'università di Udine forma i futuri veterinari dell'Africa centrale

Progetto sostenuto da Unione Europea e Regione Fvg

Contribuire a formare i futuri veterinari dell’Africa Centrale. È uno degli obiettivi del progetto che l’università di Udine ha avviato in Camerun nell’ambito deiprogrammi di cooperazione sostenuti da Unione Europea (Edulink-Live) e Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 19/2000). L’iniziativa, volta al miglioramento della formazione nel settore zootecnico e veterinario, vede l’ateneo friulano impegnato nel potenziamento della facoltà di Medicina veterinaria dell’università di Ngaoundéré. La facoltà camerunense, infatti, grazie anche ai suoi futuri laureati, diventerà uno dei pilastri della gestione della sanità animale e della trasformazione dell’attuale sistema zootecnico dell’Africa centrale in un sistema di allevamento più efficace e redditizio.
 
Come prima azione del progetto, l’ateneo udinese ha attivato un corso teorico-pratico di Anatomia animale al quale partecipano quasi 100 studenti di Medicina veterinaria di Ngaoundéré. Il corso, tenuto da Bartolomeo Canavese, ordinario di Anatomia animale alla facoltà di Medicina veterinaria di Udine, si avvale anche di molte attrezzature didattiche inviate dall’ateneo friulano. «L’università di Udine, con l’aiuto della Regione, – spiega Marco Galeotti, coordinatore dell’iniziativa e delegato dell’ateneo per i Rapporti con l’Africa subsahariana – è fortemente impegnata a sostenere la facoltà di Medicina veterinaria di Ngaoundéré che costituirà un importante centro per la formazione dei futuri laureati in veterinaria e l’aggiornamento dei veterinari esistenti».
 
Questa facoltà, infatti, «sorge in un importante sito vocato alla zootecnia – sottolinea Canavese – ed è la prima dei Paesi della Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale, e cioè Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo». La presenza dell’ateneo di Udine a Ngaoundéré «consentirà anche – evidenzia Galeotti – di verificare le necessità e di ricavare idee e suggerimenti sulle tipologie di aiuti che possono essere da subito utilizzati e finalizzati proficuamente».

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