La cerimonia lunedì 16 settembre alle ore 18 a Zugliano (Ud)
Laureato honoris causa a Georg Sporschill, gesuita che ha dedicato la sua vita agli ultimi
Laurea magistrale in Scienze della formazione primaria per le sue originali metodologie educative in contesti socialmente drammatici
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Georg Sporschill con Antonella Riem e Alberto De Toni
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Commissione di laurea
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Intervento del rettore De Toni
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Rettore De Toni e pubblico in sala
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Intervento di Antonella Riem, direttrice del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (DILL)
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Padre Georg Sporschill
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Don Pierluigi Di Piazza, presidente del Centro di accoglienza e di promozione culturale “Balducci”
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Pubblico in sala
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Laudatio del prof. Anselmo Paolone
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La vestizione
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Momento della proclamazione
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Padre Georg Sporschill durante la lectio
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Orchestra di giovani rumeni
L’Università di Udine ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Scienze della formazione primaria a Georg Sporschill, gesuita austriaco che ha dedicato la sua vita agli ultimi della società. La cerimonia si è svolta oggi nel Centro di accoglienza “Ernesto Balducci” di Zugliano (Ud). Hanno portato i saluti il rettore dell’ateneo friulano, Alberto De Toni (intervento pdf), la direttrice del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (DILL), Antonella Riem (intervento pdf), e il presidente del Centro di accoglienza e di promozione culturale “Balducci”, don Pierluigi Di Piazza. La laudatio (pdf) è stata affidata ad Anselmo Paolone, docente di pedagogia generale e sociale. Dopo il conferimento della laurea, padre Georg Sporschill ha tenuto la sua lectio dal titolo Elia e i suoi corvi. Messaggeri del lavoro sociale cristiano (pdf).
«Padre Georg Sporschill – questa la motivazione al conferimento della laurea – è un cristallino esempio di educatore che ha saputo fondere nella sua ammirevole funzione sia la dimensione teoretica, sia un’esemplare prassi in contesti sociali drammatici; in quest'ottica ha inizialmente operato a Vienna, dove ha saputo adottare originali metodologie per superare violenti conflitti nelle comunità di ex carcerati ed emarginati, al fine di reinserirli nella società; a Bucarest ha poi fondato l'associazione Concordia per promuovere il recupero e il reinserimento di numerosi ragazzi di strada vittime di violenza e di abuso di narcotici; infine, con il progetto Elijah, attualmente promuove il recupero e l'integrazione di un intero popolo emarginato: i Rom della Transilvania; egli si rivela così una figura straordinaria ed emblematica di educatore che ha saputo elaborare un efficace pensiero pedagogico che poi ha trovato una puntuale realizzazione in varie pratiche educative in diversi contesti sociali».
«Il pensiero e le opere di padre Georg Sporschill – ha sottolineato il rettore Alberto De Toni – lo avvicinano ad alcuni educatori di ispirazione cristiana, come don Lorenzo Milani e don Zeno Saltini, che in Italia si occuparono, nel secolo scorso, di gioventù abbandonata e bisognosa, fornendo un incremento considerevole al progredire delle scienze dell’educazione. Quello di padre Georg è un insegnamento di vita straordinario che noi oggi, come Università del Friuli intero, possiamo solo in minima aparte ricambiare con questo riconoscimento accademico».
«Ritengo che Padre Georg Sporschill – ha detto la direttrice del DILL Antonella Riem - possa essere incluso tra i Maestri di Umanità del nostro tempo, senza poi dimenticare il suo apporto di originale educatore che ha saputo con coraggio rivolgersi agli ultimi della Terra. Sono grata al professor Angelo Vianello che mi ha più volte illustrato l'opera di questa straordinaria figura».
«Sporschill – ha ricordato il laudatore Anselmo Paolone – ha dato un contributo importante alla pedagogia, in particolare con riferimento a una prassi educativa volta a restituire a ciascuno, attraverso differenti approcci, quella dignità che ai bisognosi viene spesso negata. Ha saputo attualizzare le conoscenze pedagogiche acquisite nel corso dei propri studi mettendole alla prova dei fatti in diversi contesti, in cui varie e drammatiche manifestazioni del disagio sociale e giovanile contemporaneo gli hanno fornito lo spunto e l’occasione per fondare istituzioni di accoglienza sempre efficaci sotto il profilo educativo».
Georg Sporschill nasce a Feldkirch il 26 luglio del 1946 nella regione austriaca del Voralberg. Laureato nel 1972 all’Università di Innsbruck in psicologia e pedagogia, lavora per qualche anno nei servizi sociali della Regione del Voralberg, prima di entrare, nel 1976, nella Compagnia di Gesù. Nei primi anni di formazione è molto vicino al famoso teologo gesuita tedesco Karl Rahner, con cui scrive un libro. Dal 1977 a Vienna è assegnato alla parrocchia di Lainz. Anima dei gruppi giovanili che agiscono anche in campo sociale, ed è direttore della rivista sociale Entschluss. Nel 1982 viene incaricato dal direttore della Caritas viennese, monsignor Leopold Ungar, di aprire nella capitale austriaca alcuni centri di accoglienza per senzatetto, ex carcerati e tossicodipendenti. L’iniziativa ha molto successo. All’inizio degli anni Ottanta conosce a Vienna il Cardinal Carlo Maria Martini.
L’esperienza viennese dura fino al 1991, quando è inviato a Bucarest a “fare qualcosa” per le centinaia di bambini di strada, scappati dagli orfanatrofi di Stato dopo la caduta del regime di Ceaușescu nel dicembre del 1989. A Bucarest fonda subito, con l’aiuto di Ruth Zenkert, l’associazione Concordia, che nel corso di vent’anni accoglie nelle sue strutture (centri di prima accoglienza, case di recupero sociale, scuole di formazione professionale) molti di questi bambini e ragazzi, salvandoli dalla strada e dalla droga. Negli anni Concordia apre comunità simili, con la stessa denominazione, in Moldavia e Bulgaria. Nel 2007 a Gerusalemme incontra di nuovo il cardinal Carlo Maria Martini, ormai a riposo e scrive con lui il best seller Conversazioni notturne a Gerusalemme.
Nel 2012 Sporschill, terminata l’emergenza “bambini di strada” in Romania, lascia Concordia, e la sua esperienza e il progetto vengono portati avanti da referenti locali. Nello stesso anno apre e fonda insieme a Ruth Zenkert l’associazione Elijah, che lavora in tre villaggi vicino a Sibiu (Romania) per favorire il riscatto umano e sociale delle popolazioni rom, e in particolare dei loro bambini, presenti in tutta quella vasta area, dove vivono in condizioni molto precarie anche a causa della dipartita della popolazione sassone, di origine tedesca, negli anni Novanta verso la Germania. Qui Sporschill ha aperto dei centri sociali e delle scuole di musica per favorire la crescita culturale e umana di quei villaggi, attività che continua tuttora.
Sporschill è autore di numerose pubblicazioni e, negli anni, ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti, fra cui la Medaglia d’oro al valor civile della Repubblica d’Austria (1999) e lo United Nations Vienna Civil Society Award (2002).