Oggi con le autorità accademiche e cittadine, amici e colleghi
Intitolata a Roberto Gusmani la sala Convegni dell'Università di Udine
Tra i padri fondatori e interprete dei valori ideali
dell’Ateneo del Friuli, maestro e caposcuola di Linguistica
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Da sinistra: Giorgio Ziffer, Antonella Riem, Cristiana Compagno, Furio Honsell, Giovanni Frau
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Il rettore Compagno, la preside Riem e la signora Gusmani
L’Università di Udine ha intitolato al professor Roberto Gusmani l’aula Convegni di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine. Gusmani, scomparso un anno fa, è stato uno dei padri fondatori e decano dell’Ateneo friulano. Già rettore dal 1981 al 1983, Gusmani è stato il primo preside, dal 1978 al 1981, della facoltà Lingue e letterature straniere, la prima attivata dall’Ateneo. Nel corso della cerimonia di intitolazione, alla presenza della signora Gusmani, hanno portato il saluto il rettore Cristiana Compagno, la preside della facoltà di Lingue, Antonella Riem, il sindaco di Udine, Furio Honsell. Sono quindi intervenuti il decano della facoltà di Lingue, Giovanni Frau, e il direttore del Centro interdipartimentale sul plurilinguismo (Cip), Giorgio Ziffer.
«Roberto Gusmani – ha detto il rettore Compagno – è stato un profondo interprete dei valori ideali dell’Università del Friuli, un uomo di grandi capacità di gestione, equilibrio e rettitudine istituzionale. Ha dedicato la sua vita alla formazione dei giovani e alla ricerca, sempre mosso da alti principi umani e scientifici. Un maestro, un uomo esemplare e autorevole, che ha lasciato all’Ateneo e all’intera comunità friulana un’eredità preziosa di valori e conoscenza». La preside Riem ha sottolineato del professor Gusmani «l’intelligenza, la sensibilità e la tenacia nell’impegno, la sua visione alta del sapere e del fare. Uomo e studioso autorevole, sempre disposto al dialogo, capace di aprire orizzonti nuovi», e ha definito la sala a lui intitolata come la «tangibile dimora della sua saggezza».
Il sindaco Honsell ha ricordato «il rigore, l’intelligenza e l’ironia» di Roberto Gusmani, la sua «totale dedizione alla ricerca e al sapere e il suo forte senso di responsabilità», definendolo «un punto di riferimento scientifico e civile alto» e rimarcando «il profondo rispetto per questa figura, che, quanto più sarà ricordata, tanto più aiuterà a comprendere il valore della ricerca e dell’essere ricercatore».
Giovanni Frau ha ricordato di Gusmani la figura di “maestro”, creatore a Udine di un gruppo di studiosi interessati e motivati, e il pionieristico impegnato nell’internazionalizzazione dell’ateneo di Udine. Un uomo «mosso – ha affermato – dallo spirito di servizio, la cui attività vive e continua tuttora all’università di Udine». Infine il direttore del Cip, Ziffer, si è soffermato sulla «passione che Gusmani ha saputo trasmettere alla facoltà di Lingue e a questa Università», ricordandolo come «un professore con grandissima attenzione alla didattica, di profondo rigore e umanità, un uomo che era capace di farsi ascoltare da tutti e il cui patrimonio di conoscenze trasmesso a studiosi e conoscenti ora vive nella sua poderosa opera scientifica».
Roberto Gusmani (Novara 1935 – Udine 2009), caposcuola di Linguistica, ha svolto un’intensa attività di ricerca che ha spaziato dall’anatolistica all’indeuropeistica, per approdare all’interlinguistica e agli studi sul plurilinguismo. Nel 2008 è stato nominato socio dell’Accademia dei Lincei. Laureato in Lettere all’Università Statale di Milano nel 1958, Gusmani si era formato nella scuola di Vittore Pisani. Lettore di italiano all’Università di Erlangen-Norimberga dal 1958 al 1964, conseguì la libera docenza in Glottologia nel 1964, prendendo quindi insegnamento nella facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Messina. Nel 1972 la presa di servizio a Udine, dove dal 1972 al 1994 ha diretto l’Istituto di Glottologia e filologia classica. Primo preside della facoltà di Lingue e letterature straniere e poi rettore dell’ateneo friulano, dal 1999 al 2006 Gusmani è stato anche direttore del dipartimento di Glottologia e filologia classica. La sua intensa e appassionata attività didattica e di ricerca è sfociata nella pubblicazione di quasi trecento lavori tra monografie, saggi e recensioni.