Incontro martedì 11 dicembre a Palazzo Antonini a Udine
I rapporti tra Friuli e Slovenia dopo Schengen
L’Ateneo promuove la costituzione di un gruppo di lavoro
Il prossimo 21 dicembre la Slovenia entrerà a far parte dello spazio Schengen di libera circolazione delle persone in Europa. Con l’obiettivo di costituire un gruppo di lavoro che affronti le nuove prospettive di sviluppo dei rapporti economici, sociali, culturali tra Friuli e Slovenia dopo quella data, l’Università di Udine organizza un incontro che si terrà martedì 11 dicembre, dalle 9, nella sala convegni di Palazzo Antonini, in via Petracco 8, a Udine. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, culturale ed economico, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni ambientaliste delle province di Gorizia, Pordenone e Udine. Introdurrà i lavori il rettore Furio Honsell.
Parteciperanno fra gli altri i sindaci di Udine e Cividale del Friuli, Sergio Cecotti e Attilio Vuga; per il Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli, il presidente Gianfranco D’Aronco, Arnaldo Baracetti e Roberto Dominici; il vicepresidente della Legacoop Friuli Venezia Giulia, Lorenzo Asquini, e il presidente del Circolo Legambiente di Udine, Marino Visintini.
Dal prossimo 21 dicembre entreranno a far parte dello spazio Schengen nove dei dieci Paesi entrati nell’Unione Europea nel 2004: Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Attualmente lo spazio Schengen comprende quelli che erano gli Stati membri prima dell’allargamento del 2004, ad eccezione di Gran Bretagna e Irlanda, più Islanda e Norvegia. Questo significa la fine delle frontiere terrestri e marittime tra i “vecchi” quindici e i nove nuovi Stati membri fin dal 21 dicembre, mentre per le frontiere aeree si dovrà attendere il 30 marzo 2008. L’entrata di questi Paesi nell’area Schengen avrà un impatto significativo sulle dinamiche quotidiane. Il maggior vantaggio di questo spazio comune è sicuramente la possibilità di viaggiare senza limiti di alcun genere all’interno dell’area. Una libertà, questa, che permette ai cittadini dell’Unione di esercitare più facilmente le loro attività professionali, ma anche di divertirsi e di studiare in Paesi diversi.
«Ma, oltre ai benefici – sottolinea il rettore Furio Honsell –, ci sono anche delle responsabilità che rappresentano un test molto importante per la capacità di azione e il livello di integrazione. Per questo motivo è importante che il Friuli non si trovi impreparato e si interroghi sulle opportunità di integrazione, in particolare con la Slovenia, con la quale condivide un confine geografico molto più ampio di quanto spesso si rammenti».