Firmato il protocollo con il governo dello stato africano

Università di Udine apripista in Camerun

Con un progetto da 160 mila euro cofinanziato dalla Regione
Oltre 40 aziende del Fvg hanno ospitato
gli stagisti del Camerun

        Contribuire a debellare la povertà nell’Africa centrale attraverso la formazione tecnica, la valorizzazione della ricerca, il trasferimento tecnologico e la promozione di iniziative economiche in loco. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi, mercoledì 21 marzo, a Palazzo Florio a Udine, dal ministro dell’Allevamento, della pesca e delle industrie animali, Aboubakar Sarki, e dal rettore dell’Università di Udine, Furio Honsell. La firma sancisce il via alla seconda parte del progetto triennale congiunto Regione-Università di Udine “Ispezione e sanità degli alimenti di origine animale”, che prevede la realizzazione del primo laboratorio di controllo degli alimenti nell’Africa centrale. Il laboratorio avrà sede a Douala, sarà gestito dal ministero dell’Allevamento camerunense e dagli atenei di Udine e Youndé. 

        «Si tratta – ha detto Honsell – di un’iniziativa modello che può e deve venire replicata da altri partner europei e mondiali per sostenere lo sviluppo dell’Africa». L’assessore regionale all’Istruzione, cultura, sport e pace, Roberto Antonaz, ha sottolineato «il contributo che il progetto darà alla crescita della qualità della vita in Camerun grazie al fatto che alla fine dei tre anni avrà formato oltre 100 medici veterinari camerunensi, più di un terzo di quelli attualmente in attività nel Paese». 

        Il progetto da 160 mila euro è cofinanziato dall’assessorato regionale all’Istruzione, Cultura e Politiche della pace. Dieci i partner coinvolti, di cui quattro africani (i ministeri dell’Allevamento e delle industrie animali della Sanità e le università di Dchang e di Youndé I) e sei del Friuli Venezia Giulia: oltre l’ateneo udinese e la Regione, ci sono le aziende per i servizi sanitari n. 4 “Medio-Friuli” di Udine, n. 2 “Isontina” di e n. 6 “Friuli Occidentale”, l’Associazione Allevatori Friuli Venezia Giulia, l’Associazione studenti universitari africani in Friuli (Astuaf), l’Associazione imprenditori e aspiranti imprenditori immigrati (Imprendaim). 

        Intanto, il bilancio del primo anno del progetto è molto positivo. I cinque migliori studenti dei 36 che hanno seguito il corso di formazione di 360 ore svoltosi in Camerun hanno concluso il tirocinio di due mesi in Friuli Venezia Giulia. Sono stati ben 41 gli enti e le aziende dove gli stagisti hanno potuto conoscere direttamente, attraverso visite guidate e brevi periodi di addestramento, le filiere della produzione e della trasformazione dei prodotti di origine animale della nostra regione. Sono state esaminate tutte le fasi del ciclo produttivo, comprese quelle relative all’impiantistica, allo smaltimento dei residui di lavorazione e al controllo ambientale. Particolare attenzione è stata dedicata al sistema dei controlli che garantiscono la qualità e la sicurezza degli alimenti. In particolare, sono state prese in considerazione le filiere ittiche dell’acquacoltura e della marinicoltura, quella lattiero casearia, quelle della carne bovina, della selvaggina, avicunicola e suina (compreso il prosciutto di San Daniele) e quella delle uova. 

        Nel 2006 il Friuli Venezia Giulia ha esportato prodotti in Camerun per circa 326 mila euro: per la maggior parte mobili, macchine utensili, macchine per impieghi speciali e strumenti di misurazione e controllo. Molto più consistente la voce delle importazioni che ammontano a quasi 19 milioni di euro. Dal Camerun la nostra regione importa prevalentemente metalli di base non ferrosi, legno tagliato, piallato e trattato e prodotti agricoli. Negli ultimi anni il Paese ha raggiunto un apprezzabile sviluppo economico registrando un incremento medio del prodotto interno lordo del 4%. Le attività economiche italiane sono prevalentemente concentrate sullo sfruttamento forestale.

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