Venticinque studenti che hanno scelto di frequentare i corsi di laurea in Economia dell'ateneo friulano a Pordenone, e che provengono per la maggior parte dal trevigiano, ma anche dal pordenonese e dalla provincia di Venezia, sono stati i primi protagonisti in assoluto di quella che viene considerata una svolta storica nel cerimoniale accademico dell’università di Udine. Nel corso della stessa mattinata, anche a Udine circa cento studenti dei corsi di laurea triennale della facoltà di Economia con sede nel capoluogo friulano hanno partecipato alla cerimonia di consegna dei diplomi nel polo di via Tomadini. Per la prima volta i laureati dell’Ateneo, vestiti di toga e tocco, si sono dunque riuniti per la consegna del diploma originale di laurea, dando il là alla nuova tradizione del Gradution Day, che accorcia notevolmente i tempi per l’ottenimento dei diplomi originali.
All'evento è intervenuto il rettore Furio Honsell che, di fronte ad una platea di cinquecento invitati, ha dichiarato: «Questa è una giornata speciale per gli studenti, le Università e le famiglie in quanto abbiamo riservato un momento lontano dalla fredda razionalità, un momento di emozione che ha lasciato spazio ai sogni». Un Graduation Day carico di emozioni che ha «voluto celebrare in cerimonia solenne – come sottolinea il prorettore Maria Amalia D’Aronco, che da tempo segue la regia per l’organizzazione della nuova celebrazione – il compimento del primo livello di percorso della carriera universitaria».
Il Graduation Day è nato per distinguere il compimento del primo livello di studi universitari dal raggiungimento della laurea magistrale. In particolare, il primo livello si conclude in modo effettivo nel momento in cui gli studenti sostengono l’esame finale davanti alla commissione di docenti preposta, che si svolgerà, d’ora in avanti, con le stesse procedure di tutti gli altri esami del percorso di studi. In occasione del Graduation Day gli studenti del campus di via Prasecco sono stato accompagnati da parenti e amici per festeggiare il raggiungimento di questa prima meta. «L’intenzione – afferma D’Aronco – era quella sia di solennizzare l’evento, sia di distinguerlo in maniera inequivocabile dall’esame di laurea magistrale, che sostituisce a tutti gli effetti la laurea del vecchio ordinamento e conclude il secondo ciclo del percorso dell’alta formazione».