Domani a Palazzo Alvarez dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18
Gawronski sale in cattedra a Gorizia per il corso di giornalismo
L’autore del libro-intervista al Papa chiude la carrellata di superfirme
Ospite a Palazzo Alvarez domani, venerdì 23 giugno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, Gawronski chiuderà la carrellata di super-firme del giornalismo italiano e internazionale che si sono alternate negli ultimi mesi nel polo isontino dell’Università di Udine: inviati del calibro diGiovanna Botteri, Ettore Mo e Valerio Pellizzari, firme di punta come Vanna Vannuccini, Bernardo Valli e Franco Venturini del Corriere della Sera e anche giornalisti stranieri come Dennis Redmond. Un gran finale davvero per il corso ideato da Demetrio Volcic e diretto dal direttore del Centro polifunzionale goriziano dell’Ateneo friulano Mauro Pascolini, che ha visto quest’anno 17 iscritti (il corso poteva ospitarne un massimo di 20) provenienti da tutta la regione e anche dal vicino Veneto: il 47 per cento dalla provincia di Udine, il 29% dal Goriziano, il 12% dalla Destra Tagliamento, il 6% da Trieste. Durante le 400 ore di lezioni frontali e le 75 di tirocinio formativo (per un totale di 40 Cfu) del corso partito a settembre 2005 e pensato «sulla falsariga del programma didattico messo a punto alla Sorbona di Parigi», come ricorda Pascolini, i corsisti hanno spaziato tra le più varie discipline, dal laboratorio di giornalismo alla teoria e tecnica della comunicazione di massa, dai nuovi media al linguaggio giornalistico, dalle relazioni internazionali alla storia contemporanea, acquisendo così competenze spendibili nel campo dell’informazione estera e degli uffici stampa di caratura internazionale.
Nato nel 1936 da padre polacco (era ambasciatore a Vienna) e madre italiana, Jas Gawronski l’amore per la carta stampata l’ha ereditato dal nonno Frassati, fondatore de La Stampa di Torino. Dopo un’infanzia e un’adolescenza da romanzo in giro per il mondo, da Parigi a New York, iniziò a fare il giornalista a 21 anni, collaborando per la Gazzetta dello Sport. Il primo lavoro fisso da giornalista arrivò al Giorno di Baldacci, poi lo scoprì il grande Enzo Biagi, che lo fece diventare organizzatore dei suoi servizi televisivi. Grazie a Biagi, Gawronski sfondò nel giornalismo di serie “A”, grazie alle collaborazioni con Zavoli prima e poi alla corrispondenza da New York, come successore di Ruggero Orlando. Quindi arrivarono le grandi interviste. Quella con il Papa, che Gawronski intervisò due volte (ma la prima non uscì mai per richiesta di Wojtyla stesso), ricavandone un libro di grande successo, e quella con Fidel Castro, che durò da mezzanotte alle tre e mezza del mattino. E poi la carriera politica, da senatore prima e da europarlamentare poi nelle file azzurre.