I risultati delle sei campagne di scavo nel convegno internazionale dal 9 all’11 dicembre a Udine
L'università di Udine farà rivivere l'antica capitale siriana Qatna
Al via la messa a parco del sito di Tell Mishrifeh
Uno dei più ambiziosi progetti archeologici internazionali
I risultati scientifici finora conseguiti dalla Missione archeologica a Tell Mishrifeh, l’antica capitale Qatna, saranno presentati dal 9 all’11 dicembre a partire dalle 9.30 nella sala convegni di via Petracco 8, a Udine, nel corso del convegno internazionale promosso dal dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’ateneo di Udine, “Urban and natural landscapes of an ancient Syrian capital. Settlement and environment at Tell Mishrifeh/Qatna and in central-western Syria”.
Dal 1999, anno di fondazione della Missione scientifica archeologica internazionale italo-siro-tedesca che opera alla ricerca delle tracce utili a ricostruire la vita, l’economia e l’ambiente naturale dell’antica capitale Qatna, l’ateneo friulano ha partecipato ogni anno alle campagne di scavi con un’équipe di docenti, personale tecnico e studenti, diretta da Daniele Morandi Bonacossi, docente di Archeologia e storia dell’arte del vicino oriente antico alla facoltà di Lettere e filosofia dell’università di Udine. L’équipe opera fianco a fianco con lo staff della Direzione generale delle antichità e dei musei della Siria, diretto da Michel Al-Maqdissi, e con l’università di Verona, nell’ambito di una convenzione di cooperazione scientifica fra i due enti accademici. Qatna, nel II millennio a.C. reggeva le sorti di un vasto regno, e regolava il traffico delle via carovaniere attraverso il deserto siro-arabico, dalla Masopotamia al Levante. «Il cuore del futuro parco archeologico di Tell Mishrifeh – anticipa Morandi Bonacossi – sarà costituito dal palazzo dei sovrani di Qatna della tarda età del Bronzo (1600-1350 a.C. ca.). Esso rappresenta il più grande palazzo reale dell’intera regione siro-palestinese, dopo quello più antico di Mari».
Dal 9 all’11 dicembre, al convegno internazionale di Udine parteciperanno una trentina di relatori. Sarà fatto il punto dei lavori svolti dal 1999 ad oggi a Tell Mishrifeh. In particolare, gli studiosi si concentreranno sulla ricostruzione dell’ambiente antico e della sua evoluzione, per cause naturali e antropiche, fra il tardo Pleistocene e il tardo Olocene (40.000-700 a.C. ca.). Verranno presentati i risultati delle indagini archeologiche, geoarcheologiche, palinologiche, archeobotaniche, archeozoologiche, antropologiche, filologiche. Gli argomenti trattati contestualizzeranno da una parte il sito di Mishrifeh da un punto di vista archeologico e ambientale (vegetazione, fauna, idrologia, acqua e altre risorse), dall’altra esamineranno l’interazione fra ambiente naturale e insediamento umano e strategie di sussistenza. Oltre agli archeologi impegnati sul sito, al convegno interverranno gli studiosi operanti nelle regioni adiacenti della Siria centro-occidentale, che illustreranno le loro ricerche sulla fascia costiera, sulla valle dell’Oronte e sulla steppa semi-arida della Palmirena, con l’obiettivo di delineare una ricostruzione generale dell’insediamento e dell’ambiente nella vasta regione compresa fra la costa mediterranea e la steppa della Shamiyah, basata sulle evidenze archeologiche e paleoambientali e sui dati forniti dalle fonti cuneiformi.