Intervistati 114 gestori di strutture ricettive. Tutti i risultati

Il futuro del turismo di Grado e Aquileia in un'indagine dell'ateneo di Udine

Gli operatori: «L'isola si è adagiata troppo sugli splendori passati»
Per attrarre turisti tutto l'anno, puntano sul patrimonio storico e naturale

            Grado si è adagiata troppo sugli splendori passati: l’incapacità di riprogettare l’offerta sulla base delle nuove tendenze del mercato e delle esigenze di un turista sempre più attento alla qualità, varietà e complementarietà dei servizi offerti, sommate alla mancanza di un’attenta programmazione promozionale a lungo termine hanno determinato una flessione delle presenze sull’isola. Parola degli operatori del settore turistico gradese. Che, per rivitalizzare il turismo dell'Isola del sole dettano la loro "ricetta", contenuta in un'indagine realizzata nell'ambito di un tirocinio universitario dal corso di laurea in Relazioni Pubbliche dell'Ateneo di Udine a Gorizia e dall’Agenzia di informazione e accoglienza turistica (Aiat) di Grado, Aquileia e Palmanova: i risultati sono stati utilizzati per la redazione della tesi di laurea “La governance della promozione turistica: il caso di Grado” (relatore il professor Luca Brusati, correlatrice la professoressa Renata Kodilja), discussa oggi, lunedì 18 ottobre, da Laura Del Degan, 25 anni, di Grado, laureatasi con 110 e lode.


            L’indagine ha previsto due metodi di raccolta dati: somministrazione di un questionario ai titolari/gestori delle strutture ricettive di Grado e Aquileia (alberghi/affitta camere/campeggi/bed & breakfast, per un totale di 114 contatti ed un tasso di risposta pari al 74,6%) e la realizzazione di interviste semi strutturate ad alcuni stakeholder del turismo locale. I risultati? L'80% del campione (per il 76% titolari e per il 50,6% maschi con un'anzianità di servizio che nel 47% dei casi è ultraventennale) ritiene importanti gli obiettivi perseguiti dalla legge regionale 2 del 2002, che nell'isola ha trovato piena applicazione: in cima alla hit, la semplificazione delle procedure esistenti e la realizzazione di un sistema promozionale realmente efficace. Il 63% riconosce all'Aiat l'attività di promozione turistica. Fra i punti di forza dell'Isola del sole individuati dagli intervistati, spicca al primo posto la spiaggia (il 57,8% ritiene che contribuisca moltissimo al successo della strategia promozionale), seguita dalle terme (48,2%), mentre la percentuale si abbassa al 37,6% per i congressi: alcuni hanno sottolineato che la possibilità di sfruttare il Palazzo dei Congressi per incrementare il flusso turistico fuori stagione è stata compromessa da un'inadeguata gestione della struttura. Se è vero che spiaggia e terme rappresentano i punti cardine dell'attrattività di Grado, gli intervistati hanno evidenziato altri punti di forza che meriterebbero di essere valorizzati: al primo posto le risorse storiche e culturali (35%) che acquistano ancor più valenza se legate alla vicina Aquileia, seguite dalla riscoperta delle isole della laguna (18%) e dal patrimonio ambientale e faunistico (10,6%): la vicinanza al Parco naturale Foce dell'Isonzo e all'Isola della Cona offrono la possibilità di inserire Grado in interessanti percorsi naturalistici. Un ruolo considerevole agli occhi degli operatori privati potrebbe anche essere giocato dall'enogastronomia (per il 9,4%), già promossa dall'Aiat con la "Guida alle attività di ristorazione di Grado e Aquileia". Uno dei temi più sentiti è quello della "destagionalizzazione" del flusso turistico: l'80 per cento degli operatori si dichiara molto favorevole a una strategia promozionale che possa trasformare l'isola in una meta non solo estiva. Risulta curioso, però, che nel momento in cui viene chiesta agli intervistati la disponibilità a prolungare il periodo di apertura dell'attività, un terzo (il 31%) si dica non disponibile, il 39% è pronto a farlo subito, mentre il 27%, che pure sarebbe disponibile, segnala degli ostacoli dovuti alla mancanza di impianti di riscaldamento e alla difficoltà a trovare personale competente disponibile tutto l'anno.


            Secondo il campione, per favorire l'incremento degli arrivi sull'isola fuori stagione, bisogna puntare soprattutto sulla valorizzazione del turismo termale, indicata dal 33% come prima scelta, dal 18% come seconda e dal 18% come terza. La seconda iniziativa più gettonata è la valorizzazione delle risorse storiche del Comune, in abbinamento con la vicina Aquileia (indicata dal 23% come prima scelta, dal 18% come seconda e dal 27% come terza scelta), mentre la terza è la valorizzazione del turismo congressuale, suggerita dal 14% come prima scelta, dal 31,7% come seconda e dall'11,76% come terza. Al quarto posto la realizzazione di eventi locali sulla scia del successo di "Presepi a Grado" e delle "Settimane culinarie". Ma c'è anche chi suggerisce che il prolungamento della stagione sia conseguente a una politica di ridimensionamento dei prezzi e chi propone di offrire pacchetti turistici comprensivi di volo, hotel, terme ed escursioni a lungo raggio.


            Le conclusioni dell'indagine vengono così riassunte dalla curatrice Laura Del Degan: «L’applicazione della legge regionale 2/2002 non ha finora causato un decisivo ribaltamento delle condizioni del turismo isolano. Nonostante si riconoscano dei segnali positivi, come per esempio una più valida pianificazione degli eventi, anche a sostegno di un turismo fuori stagione, la moltiplicazione dei protagonisti sul palcoscenico turistico e la mancanza di collaborazione fra gli stessi non ha fatto altro che determinare la produzione di iniziative non coordinate e di inutili doppioni. Il sistema turistico locale si presenta agli occhi del turista come una realtà estremamente frammentata. E' urgente l’individuazione di un’unica cabina di regia, che stimoli e coordini gli attori pubblici e privati in funzione del raggiungimento di un obiettivo comune. Solo attraverso una sistematica e continuativa opera di coordinamento l’insieme delle organizzazioni turistiche può divenire, infatti, un apparato capace di esprimere un’efficace politica promozionale. La scelta del regista non può che ricadere su un soggetto di natura pubblica in considerazione del fatto che i privati operanti sull’isola non sono ancora maturi per mettersi alla guida di un settore come quello turistico, che richiede studi sull’andamento, sui rischi e le opportunità di mercato, che essendo di ampiezza mondiale, le singole imprese di piccole dimensioni non riescono neppure a concepire».

Condividi

Stampa

Sullo stesso tema