4 settembre 2004
A Cividale e Gorizia dal 7 al 9 settembre esperti di tutto il mondo
In Friuli a convegno i massimi studiosi di ebraismo
Per la prima volta in regione il simposio internazionale dell'Aisg
In collaborazione con l'Ateneo di Udine
Nuovo fiore all'occhiello per il Friuli, che, per tre giorni, dal 7 al 9 settembre, si trasformerà nella "culla" internazionale degli studi sul giudaismo, con il gotha delle massime autorità in materia riunite a convegno dall'Associazione italiana per lo studio del giudaismo (Aisg), in collaborazione con l'Università di Udine - Dipartimento di Scienze storiche e documentarie, con il sostegno della Regione e il patrocinio del Centro polifunzionale goriziano dell'Ateneo friulano. Organizzato per la prima volta in Friuli, sotto l'egida dell'Ateneo di Udine e in partnership con la Fondazione De Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco, il simposio internazionale, ormai alla sua XVIII edizione, porterà a Cividale e a Gorizia esperti di caratura mondiale provenienti da prestigiosi atenei stranieri, come l'Università di Haifa, la Bar-Ilan University di Tel Aviv, l'Università Ben Gurion Beer-Sheva, l'Università di Halle e l’Inalco di Parigi, oltre a docenti dei più importanti atenei italiani, che affiancheranno gli esperti dell'Università di Udine: dalla Bocconi di Milano a Tor Vergata e La Sapienza di Roma, dalla Federico II di Napoli alle università di Bari, Pisa, Bologna, Torino.
Il simposio, che sarà aperto dal rettore dell'Ateneo di Udine, Furio Honsell, assieme a un ricco parterre di autorità, è articolato in due parti. La prima, a Cividale, da martedì 7 settembre a giovedì 9 settembre, a partire dalle 9, nella chiesa di Santa Maria in Corte in via Patriarcato 16, sarà dedicata alle ”Fonti per la storia degli ebrei in Italia nell’età moderna e contemporanea” e tratterà le fonti pubbliche e private della società cristiana e del mondo ebraico. La seconda, a Gorizia, mercoledì 8 settembre dalle 15 alle 18.30, nella sala conferenze della Biblioteca statale isontina, sarà tutta incentrata intorno alla figura del filosofo spagnolo Maimonide, di cui quest'anno ricorre l'ottavo centenario della morte. Maimonide (1204 – 2004), noto per i suoi studi sulla fede degli ebrei durante la diaspora, nella storia del giudaismo ricopre un ruolo chiave: oltre ad essere il primo grande commentatore del Talmud, la legge orale degli ebrei, fu uno dei protagonisti dell'età d'oro degli ebrei sefarditi europei, propugnatore del dialogo fra la cultura giudaica e quella islamica. La giornata si chiuderà con una visita alla sinagoga di via Ascoli, oggi trasformata in museo.
La scelta di ambientare il convegno proprio a Cividale e Gorizia è strettamente legata all'importanza che le due città rivestono nella storia delle comunità ebraiche della regione. Cividale ha infatti ospitato una comunità ebraica dagli inizi del XIII secolo, con documenti che attestano fin da allora la presenza di un tribunale rabbinico e di una comunità ebraica, con la propria scuola, sinagoga e cimitero. Subito ben inseriti abitavano in diverse zone della città e svolgevano per lo più attività creditizia, ma anche artigiana. A partire dalla fine del XVI sec. la comunità, in seguito ad un decreto di espulsione firmato dal doge Alvise Mocenigo, si andò pian piano disgregando, trovando rifugio in località limitrofe come Attimis dove esistono testimonianze settecentesche. .Nel Museo Archeologico di Cividale sono tuttoraconservate numerose lapidi recuperate dall’antico cimitero ebraico, testimonianze importanti dell’insediamento ebraico. Tracce più consistenti restano nel capoluogo isontino. Anche se i primi insediamenti ebraici a Gorizia si fanno risalire al XVI secolo, stabilmente con attività feneratizia (creditizia) dal XVI secolo, la comunità goriziana conobbe il suo massimo splendore alla fine del '700, come cuore pulsante dell'Illuminismo ebraico. Nel 1698, l’imperatore Leopoldo I costrinse gli ebrei a chiudersi in un ghetto (l’odierna via Ascoli). Le attività praticate dagli ebrei, oltre a quella creditizia, erano anche quelle della produzione della seta e della cera che permisero loro di inserirsi bene nella città. A partire dalla fine del XVIII secolo la comunità ebraica si integrò sempre più con quella cristiana, permettendo a famiglie ebree di abitare anche in zone centrali di Gorizia e nella vicina Gradisca. Dopo la fine della II guerra mondiale la comunità si sciolse e fu assorbita da quella di Trieste. La sinagoga, edificata nel 1756, fu restaurata e riaperta al pubblico nel 1984 come museo. Il cimitero si trova invece in territorio sloveno, in località. Valdirose (in sloveno Rozna Dolina).
Il convegno è stato organizzato con il sostegno della Regione, del Comune di Gorizia, del Consorzio universitario del Friuli, della Banca popolare di Cividale, dell'Associazione per lo studio dell'ebraismo delle Venezie e dell'Associazione per lo sviluppo degli studi storici di Cividale. A dare il patrocinio, oltre alla Regione, il Centro polifunzionale di Gorizia dell'Ateneo friulano, la Provincia di Udine, il Comune di Cividale, la Comunità ebraica di Trieste.