La decisione il giorno dopo l’audizione alla VI commissione consiliare
Disagio e abbandono universitario: i rettori aderiscono al programma regionale
L’approfondimento è stato proposto dalla segretaria della VI Commissione consiliare Silvana Cremaschi
Alberto De Toni, rettore dell’università di Udine, Maurizio Fermeglia, rettore dell’università di Trieste e Stefano Ruffo, direttore della Sissa aderiscono al programma su disagio e abbandono universitario proposto da Silvana Cremaschi, segretaria della VI Commissione consiliare. La decisione arriva il giorno dopo l’audizione sostenuta a Trieste durante i lavori della Commissione che ha fatto il punto sul sistema universitario nazionale e regionale.
Durante i lavori, i rettori hanno sottolineato come a livello di sistema universitario nazionale sia necessario un sostegno più ampio e significativo nei confronti degli atenei. La riflessione critica era già emersa lo scorso 21 marzo durante l’iniziativa “Per una nuova Primavera della Università”, quando tutti gli atenei italiani avevano manifestato la necessità di una maggiore attenzione del Governo verso la situazione della ricerca e dell’alta formazione del Paese. Una realtà in controtendenza in Friuli Venezia Giulia, dove tra Università e Regione c’è sempre stata collaborazione, in particolare sul tema del diritto allo studio e del sostegno finanziario in generale. I tre atenei, inoltre, già da tempo stanno portando avanti numerose attività in sinergia, per dare stimolo e concreta attuazione al sistema universitario regionale. «Il percorso intrapreso – sottolinea De Toni – è segno di un terreno fertile su cui coltivare nuove iniziative, che rientrano nel solco di una politica del Paese volta a sfruttare le sinergie territoriali del sistema universitario nazionale».
Il rapporto con la Regione si arricchirà ora ulteriormente con la realizzazione di questo programma che affronterà due dei temi più spinosi emersi già durante la riunione della Commissione, quelli dell’abbandono e del disagio universitario. Gli abbandoni e l’inattività universitaria dipendono spesso dall’accumulo di ritardi nell’accumulare crediti formativi durante il percorso di studio. «Con il progetto Agiata-Mente – evidenzia il rettore dell’ateneo friulano – abbiamo messo in atto due linee di sviluppo, la prima sull’individuazione del disagio con il supporto dei canali più tradizionali come il servizio di consulenza psicologica fino a quelli più innovativi come un gruppo su facebook, la seconda sulla promozione dell’agio, fornendo agli studenti una serie di abilità utili e concrete per adattarsi al percorso universitario relative ad esempio la metodo di studio e alla gestione dell’ansia».
Un altro ambito di collaborazione è quello della divulgazione scientifica. «Per rendere appetibile il percorso universitario è necessaria una azione importante di divulgazione scientifica e di supporto, anche economico, alla famiglie – evidenzia Fermeglia - affinché spingano i giovani ad intraprendere gli studi universitari, cogliendo così quella occasione di ascensore sociale che è tipica degli studi universitari. Esistono a livello regionale degli esempi virtuosi di divulgazione, come l’iniziativa flash forward, svolta in collaborazione tra i tre atenei ed i entri di ricerca della regione che vuole portare la scienza nelle scuole superiori al fine di invogliare i giovani ad un percorso universitario. Se a queste iniziative si potesse aggiungere anche un aiuto economico, sotto forma di supporto alle famiglie per il pagamento delle tasse universitarie, sono convinto che il numero di studenti universitari regionali potrebbe aumentare, e quindi tendenzialmente avvicinare la regione agli obiettivi europei di Lisbona».
Infine, progetti di grande rilievo sono quelli già avviati nel campo della ricerca. «Con l’importante finanziamento della Regione - sottolinea Ruffo - le Università di Udine e Trieste e la Sissa stanno collaborando alla creazione di un laboratorio di meccatronica, al potenziamento del calcolo ad alta prestazione ed alla realizzazione di un nuovo centro regionale per la cura del cancro e delle malattie neurodegenerative».