Appuntamento giovedì 23 febbraio presso il polo economico giuridico
Convenzione europea per i diritti dell'uomo e carte dei diritti nazionali: quale rapporto?
Ne parla Vladimiro Zagrebelsky, ospite del convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Ateneo friulano
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Vladimiro Zagrebelsky all'Università di Udine
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Un momento del convegno
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Mario Nussi, coordinatore dei corsi di laurea di area giuridica
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Il pubblico in sala
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Da sinistra: Maurizio Conti, Raffaele Conte, Vladimiro Zagrebelsky, Laura Montanari, Mario Nussi
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Vladimiro Zagrebelsky
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Un altro scorcio del convegno
“Convenzione europea dei diritti umani, valore interno e resistenze nazionalistiche” è il titolo del convegno in programma giovedì 23 febbraio all’Università di Udine, con la partecipazione di Vladimiro Zagrebelsky, già giudice presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. Al centro della discussione ci sarà il complesso rapporto fra la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) e le carte dei diritti delle singole nazioni. L’evento – che si terrà alle 15.30 nell’aula 3 del polo economico giuridico in via Tomadini 30/a a Udine - è organizzato in collaborazione fra il Dipartimento di Scienze giuridiche e la Scuola Superiore dell’Ateneo di Udine, l’Ordine degli Avvocati di Udine e la Camera Penale Friulana e fa seguito a un percorso di approfondimento sulla tutela dei diritti fondamentali che si è svolto nell’autunno dello scorso anno con la partecipazione di studenti e avvocati.
In occasione del convegno verranno consegnati anche gli attestati di partecipazione al Laboratorio giuridico / Corso di formazione per avvocati “Verso un sistema integrato di tutela dei diritti in Europa? La Cedu: caratteri e incidenza sul piano nazionale, con particolare riferimento al settore penalistico”.
«Oggi in Europa – spiega Laura Montanari, docente di diritto pubblico comparato dell’Università di Udine e fra i coordinatori scientifici del convegno - convivono più cataloghi dei diritti: ai bill of rights nazionali, infatti, si aggiungono la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che, in particolare ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante, suscitando l’interesse dei cittadini e degli operatori del diritto, ma in molti casi le resistenze degli Stati L’intervento di Vladimiro Zagrebelsky si concentrerà proprio sui complessi rapporti fra Cedu e sistemi nazionali».
Vladimiro Zagrebelsky è stato giudice presso la Corte europea dei diritti dell’uomo dal 2001 al 2010. Prima del mandato alla Corte di Strasburgo, è stato magistrato dal 1965 al 2001 e ha ottenuto la libera docenza in diritto penale nel 1970.