Iniziativa promossa dal Comitato unico di garanzia per le pari opportunità
Contro la violenza di genere: una panchina rossa in ciascuna delle sedi dell’Ateneo
Campagna di sensibilizzazione nell’ambito delle iniziative di “Uniud inclusiva”
-
Il rettore, Roberto Pinton, e la presidente del Cug, Valeria Filì, a palazzo Antonini-Maseri
-
Nel parco di palazzo Antonini-Cernazai
-
A palazzo Florio
-
-
-
Valeria Filì
-
A palazzo Caiselli, Roberto Pinton e Valeria Filì con la coordinatrice del Nucleo di valutazione di Ateneo, Linda Borean
-
Valeria Filì con il delegato di Cantiere Friuli, Mauro Pascolini, e la delegata per la formazione all'insegnamento, Fabiana Fusco
Per non dimenticare le donne vittime di violenza di genere e mantenerne viva la presenza, per ricordare che il rispetto delle diversità, la non violenza, la cultura delle pari opportunità e dell’inclusione sono gli elementi fondanti di una società civile e democratica. Sono le ragioni per cui l’Università di Udine, sempre in prima linea per la difesa dei diritti, il rispetto e l’inclusione delle diversità, ha deciso di intraprendere una campagna culturale di sensibilizzazione contro la violenza di genere attraverso l’installazione, in tutte le proprie sedi di Udine, Gorizia, Pordenone e Gemona del Friuli, di 23 panchine con su scritto “contro la violenza di genere, contro la violenza in genere - Help line 1522, Uniud inclusiva”.
L’iniziativa è stata presentata stamani a palazzo Antonini - Maseri dal rettore Roberto Pinton e dal direttore generale Massimo Di Silverio, con Valeria Filì, presidente del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) dell’Ateneo.
«Le panchine rosse – ha premesso Valeria Filì – sono un simbolo ormai riconosciuto e diffuso in molte città italiane ed estere e vogliono rappresentare visivamente il vuoto lasciato dalle donne che non ci sono più, perché uccise per mano di uomini, spesso mariti, compagni, fidanzati. Le panchine rosse per il sangue versato servono a non dimenticare, ma anche ad agire per migliorare la situazione. Di femminicidi e di violenze contro le donne e le persone LGBT+ - ha sottolineato Filì - sono sempre piene le cronache dei giornali e le aule di giustizia e certamente quanto emerge è solo la punta di un iceberg molto profondo e radicato. Intolleranza e discriminazioni per motivi legati al genere li abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Il ruolo delle Università è essenziale nel promuovere lo sviluppo e il progresso di una cultura inclusiva e di valorizzazione delle diversità con beneficio per tutto il territorio di riferimento e di tutte le persone che ruotano intorno a questa comunità».
«Su proposta del nostro CUG – ha detto Roberto Pinton - abbiamo deciso di rendere concretamente visibile attraverso questa iniziativa il nostro impegno come Ateneo e comunità accademica nel sensibilizzare la cittadinanza e in particolare le più giovani generazioni verso la diffusione di una cultura delle pari opportunità e contro ogni tipo di discriminazione e violenza. Il cammino della parità di genere, del rispetto delle diversità, dell’inclusione e della non violenza è lungo e difficile, ma è necessario crederci e lavorarci. Questa operazione è stata il frutto di un grande lavoro di squadra che ha visto molte persone del nostro Ateneo coinvolte e protagoniste per realizzare un obiettivo comune di cui oggi siamo tutti e tutte orgogliosi».
«L’acquisto delle panchine rosse – ha aggiunto Massimo Di Silverio – rientra nell’ambito delle iniziative di “Uniud inclusiva”, progetto avviato da due anni ormai dall’Ateneo e che si fonda proprio sulla promozione di una cultura inclusiva. Questa iniziativa simbolica rappresenta un ulteriore passo avanti verso un percorso che dobbiamo proseguire».
Delle 23 panchine, 8 sono destinate alle altrettante sedi del polo umanistico, una per la sede del polo della formazione, 2 per le sedi del polo economico-giuridico, 3 per il polo medico, 4 per il polo scientifico, 2 per le sedi dell’Azienda agraria e una per ciascuna delle tre sedi di Gemona del Friuli, Gorizia e Pordenone.