Bisogni emergenti della salute e assistenza domiciliare integrata
L'assistenza dei pazienti fragili, nuovi modelli organizzativi
Studio realizzato all’Università di Udine, sfociato nella pubblicazione
di un manuale di settore, sarà presentato al ministero della Salute
Un’analisi dei processi di assistenza domiciliare integrata, sperimentati in vari anni, per i pazienti fragili e i risultati dell’utilizzo di un’innovativa scheda di valutazione multidimensionale del paziente fragile testata da un gruppo di medici di medicina generale. Sono alla base dal lavoro di ricerca, ora pubblicato nel volume “Il mondo invisibile dei pazienti fragili. La fragilità interpretata dalla medicina di famiglia mediante la teoria della complessità” (Utet, 2010), realizzato da Alberto Felice De Toni, preside della facoltà di Ingegneria dell’università di Udine, e Francesca Giacomelli, laureata all’ateneo friulano in Ingegneria gestionale e già assegnista di ricerca del Laboratorio i Ingegneria gestionale, con Stefano Ivis, medico di famiglia e direttore del Centro Stusi Kéiron di Padova. Lo studio sarà presentato mercoledì 15 dicembre a Roma presso il ministero della Salute alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario Francesca Martini.
Il volume pubblicato rappresenta «un utile strumento – spiega De Toni – per medici di medicina generale, studenti di medicina, operatori e amministratori socio-sanitari, pazienti e associazioni di pazienti, ricercatori ed esperti di economia organizzativa sanitaria, politici e a tutti coloro che desiderano riflettere sui bisogni emergenti della salute e sulla costruzione di nuovi modelli organizzativi delle cure primarie».
«Le tesi presentate nello studio – aggiunge De Toni – sono il frutto di un approccio induttivo, basato su esperienze pluriennali sul campo avviate nel Veneto, dove si è incontrata la fragilità, si è faticato a comprenderla e si è individuato un “filo rosso” nella casistica esaminata in grado di condurre a risposte efficaci, secondo un classico percorso bottom up».