Nell’ambito del progetto che promuove la filiera per la propagazione e la coltivazione della Gentiana lutea in Friuli Venezia Giulia
È a base di genziana ed è stato chiamato Lusôr, che in friulano significa luce, chiarore. È il nuovo amaro nato dalla sperimentazione condotta dal gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze degli alimenti dell’università di Udine coordinato da Carla Da Porto, docente di Tecnologie delle bevande alcoliche.
Si arricchisce così di una nuova tappa la “Via degli spiriti antichi”, l’idea che il team coordinato da Da Porto sta portando avanti da alcuni anni per promuovere sul territorio la coltivazione di piante officinali e di antiche varietà di frutta da utilizzare nel settore della trasformazione alimentare. A oggi, sono già stati formulati quattro ‘spiriti’: il “Cramâr”, amaro d’erbe di Carnia; la “Tonie dal Frari”, liquore a base di noci ed erbe officinali della Valle del Lumiei; l’“Acquavite di pere San Martino”, distillato delle antiche pere ‘Pastic’ di Forni di Sotto e il “Latdiaul”, liquore a base di crema e menta della Val Pesarina.
«La scelta di chiamare questo amaro Lusôr – spiega Da Porto – ha tratto spunto dal termine arcaico che i latini utilizzavano per la genziana, vale a dire Kikenda, che significa piccola luce, candela, lucciola. L’idea di luce, riferita alla Genziana, non sorprende in relazione alla luminosità del fiore, al suo splendore nel momento della fioritura e al fatto che l’erboristeria alchemica annovera questa pianta fra quelle appartenenti al Sole per il colore oro delle sue infiorescenze».
La formulazione di Lusôr si inserisce nell’ambito del progetto che promuove la “Filiera per la propagazione e coltivazione della Gentiana lutea in Friuli Venezia Giulia”. Il progetto è realizzato dai dipartimenti di Scienze agrarie e ambientali e di Biologia e protezione delle piante dell’ateneo udinese in collaborazione con il Centro internazionale di ricerche per la montagna (Cirmont) e alcune aziende regionali.