Nella gara internazionale sei studentesse di Relazioni pubbliche a confronto con giovani di 11 Paesi
Successo internazionale per il corso di laurea in Relazioni pubbliche dell’università di Udine a Gorizia. Il team composto dalle studentesse Antonella Vitucci, Caterina Boaro, Laura Ribis, Michela Gusso, Sandra Ferino e Serena Santin, coordinate dalla docente Iris Jammernegg, è volato fino ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, per partecipare all’evento finale del progetto Globcom-Global Communications Project, il network accademico internazionale al quale partecipano studenti di Relazioni pubbliche e Scienze della comunicazione provenienti da tutto il mondo. Ad Abu Dhabi la sacilese Serena Santin, membro del team vincitore, e le altre studentesse del corso di laurea goriziano hanno incontrato anche il ministro dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica, lo sceicco Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, presidente della Zayed University di Abu Dhabi.
Il progetto Globcom, ideato sei anni fa dall’esperto di comunicazione e docente all’università di Erfurt Volker Stoltz, ha coinvolto quest’anno 112 studenti di 12 Atenei, provenienti da 11 Paesi dei 5 continenti: Australia, Germania, Spagna, Portogallo, India, Gran Bretagna, Sud Africa, Usa, Russia, Italia ed Emirati Arabi Uniti. A partire da febbraio otto team multiculturali, di nazionalità miste, si sono sfidati operando on line come vere agenzie internazionali di comunicazione e interagendo solo via web e telefono. L’obiettivo era produrre la migliore strategia di relazioni pubbliche per promuovere nei paesi di provenienza l’“Abu Dhabi Music and Arts Festival”, il Festival di musica classica di Abu Dhabi.
Per gli studenti di Gorizia «partecipare al progetto Globcom – spiega Iris Jammernegg, responsabile per l’Italia di Globcom - significa mettere in pratica in modo creativo quanto appreso sul piano teorico. Relazioni pubbliche aderisce da anni al progetto sia perché ne condivide pienamente l’approccio alle relazioni pubbliche, basato su una spiccata prospettiva etica, sia perché l’iniziativa rappresenta il naturale proseguimento del nostro programma di tirocini altamente professionalizzanti, completando l’offerta didattica». L’iniziativa ha lo scopo di «stimolare l’autonomia operativa – sottolinea Jammernegg -, affinare le competenze di analisi, sintesi e creatività, sviluppare le capacità di problem solving e di negoziazione, accrescere l’attitudine al lavoro di squadra in ambito internazionale e on line, superando barriere culturali fino a rendere la diversità una preziosa risorsa, e infine di aiutare a creare network professionali».