La riprogettazione dell’offerta didattica formativa dell’ateneo friulano passerà da oggi attraverso un meccanismo di precise regole di valutazione di qualità, efficienza ed efficacia dei singoli corsi. Lo strumento, approvato all’unanimità dal Senato accademico dell’università di Udine, definisce per la prima volta criteri uniformi e chiari, che tengono conto da una parte dei requisiti di legge, dall’altra dei criteri stabiliti dall’Ateneo stesso di sostenibilità, razionalizzazione e specificità. Due gli obiettivi che dovrà perseguire il processo di ridefinizione dell’offerta didattica: «rispondere - afferma il rettore Cristiana Compagno - alla domanda di formazione e di crescita culturale del territorio; utilizzare e valorizzare appieno le risorse già disponibili in termini di docenti, competenze, eccellenze scientifiche, tradizioni formative e culturali, strutture, relazioni con la realtà locale».
Attraverso il nuovo strumento messo a punto dall’Ateneo e oggi deliberato in Senato accademico, l’idoneità di ogni singolo corso di studio verrà dunque valutata in riferimento ai seguenti parametri: la capacità di soddisfare, oltre ai requisiti di legge, criteri appositamente definiti di qualità (disponibilità di docenti nei settori portanti), efficienza (numero di iscritti, regolarità dei tempi di laurea, copertura mediante docenze di ruolo), efficacia (occupabilità dei laureati) e sostenibilità. Gli ulteriori parametri qualitativi e di valutazione fanno riferimento all’analisi delle caratteristiche dei corsi in termini di: forte profilo culturale e legame con la storia e l’identità di ciascuna facoltà; rilevanza strategica; percorsi di studio basati su specifiche competenze, strutture ed eccellenze scientifiche.
In un contesto caratterizzato da una riduzione delle risorse a disposizione della didattica, tanto finanziarie quanto di docenza, e, per contro, dalla introduzione di requisiti di legge sempre più stringenti, «si è ritenuto importante – spiega Compagno – che l’Ateneo adottasse un metodo razionale per l’attenta progettazione e la continua revisione dell’offerta didattica, fondato su linee guida condivise a livello di governo». Dunque, l’offerta didattica sarà complessivamente riprogettata «nel rispetto – conclude Compagno – delle nuove norme e con riferimento a criteri, appositamente definiti, di qualità, efficienza ed efficacia». I progetti complessivi dell’offerta didattica saranno elaborati secondo criteri razionali e di qualità da ciascuna delle dieci facoltà e saranno quindi discussi e valutati entro la primavera dagli organi di governo dell’Ateneo e poi resi operativi.