Missione dell’Ateneo di Udine con 25 archeologi e studenti
L'antica città di Qatna e i suoi tesori: partita la campagna di scavi 2008 in Siria
Da 10 anni alla scoperta del grande centro
del II millennio a.C.
Proseguono gli scavi sul lussuoso palazzo
monumentale, la messa a parco archeologico
dell’area, le indagini su clima e ambiente antichi
Compie dieci anni la missione archeologica dell’Università di Udine in Siria, nel grande sito urbano di Mishrifeh, l’antica Qatna, una delle capitali del Levante durante il II millennio a.C. La campagna 2008 è iniziata in questi giorni e proseguirà fino a ottobre. Vi partecipano 25 archeologi, studenti, laureandi, dottorandi e assegnisti di ricerca dell’ateneo friulano e delle università di Mosca, Damasco e Aleppo. La missione è diretta Daniele Morandi Bonacossi, professore di archeologia e storia dell’arte del vicino oriente antico all’ateneo di Udine. I lavori continueranno sullo scavo di un grande edificio pubblico situato a est del palazzo reale della grande città carovaniera della Siria antica. Si tratta di un vasto palazzo con corti e sale monumentali, nelle quali sono stati rinvenuti svariati oggetti di pregio, fra cui elementi di gioielleria in oro, armi in bronzo, impronte di sigilli su cretule d’argilla e pitture parietali. È il più importante di una serie palazzi satellite che attorniavano quello reale.
Parallelamente, proseguiranno i lavori di restauro e messa a parco archeologico del palazzo reale svolti in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Inoltre, andranno avanti le ricerche volte a ricostruire il clima, l’ambiente naturale antico e la loro evoluzione fra III e I millennio a.C. condotte in collaborazione con il dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Milano. Terminata la campagna di scavo a Mishrife, una parte dell’equipe dell’Ateneo udinese si tratterrà in Siria per proseguire la ricognizione archeologica di superficie nel deserto di Palmira iniziata nel 2007. La regione, archeologicamente sconosciuta, è stata attraversata fin dal III millennio a.C. da una delle più importanti vie carovaniere che collegava la Mesopotamia alla Siria occidentale e al Mediterraneo. I lavori di scavo e creazione di un parco archeologico a Mishrife-Qatna sono condotti con il sostegno dell’Università di Udine, della Fondazione Crup, del ministero degli Affari esteri e della catena di ristoranti “Le Mille e Una Notte”.
Le ricerche a Qatna, condotte fin dal 1999 dall’Università di Udine assieme ai colleghi della Direzione generale delle Antichità e dei Musei di Siria e dell’Università di Tübingen, hanno permesso di iniziare a comprendere l’organizzazione urbanistica di questa capitale siriana soprattutto per l’età del Tardo Bronzo (1600-1200 a.C.). «Al centro della città – spiega Morandi Bonacossi –, circondata da giganteschi terrapieni difensivi quadrati di oltre un chilometro di lato, sorgeva l’acropoli dominata dall’imponente palazzo reale, la più grande fabbrica palatina in tutta la regione siro-palestinese della metà del II millennio a.C. Attorno al palazzo reale, vero centro nevralgico nel governo della città e del regno di Qatna, venne eretto un anello di edifici pubblici di tipo palatino, nei quali poter organizzare le attività cerimoniali, amministrative, burocratiche, produttive e di abitazione dei membri della dinastia regnante e dei dignitari di corte».