In 50 hanno partecipato all’incontro dell’università
Honsell: "Il Friuli non deve arrivare impreparato all'apertura di Schengen"
L’ateneo promuove un convegno a marzo 2008 perché quello con la provincia di Udine non resti un “confine dimenticato”
Un summit da realizzare entro il mese di marzo, in cui mondo accademico e rappresentanti della società civile si possano confrontare con i partner sloveni per capire quali nuove opportunità possono nascere in seguito all’allargamento di Schengen. È questa la proposta nata dall’incontro, promosso dall’università di Udine per affrontare le nuove prospettive di sviluppo dei rapporti economici, sociali, culturali tra Friuli e Slovenia. Una cinquantina sono stati i rappresentanti di Comuni, Province, Camere di Commercio, Comunità montane, Assindustria, Api, Cna, Confcommercio, Coldiretti, Legacoop, Legambiente, Cgil, Cisl e Uil, Comitato per l’autonomia del Friuli, Friuli Innovazione e associazioni culturali di Udine, Gorizia e Pordenone che hanno risposto all’invito del rettore dell’ateneo Furio Honsell a confrontarsi con i docenti e i ricercatori dell’università che stanno portando avanti progetti con la Slovenia.
L’idea dell’incontro all’università, sollecitato da numerosi intellettuali friulani, nasce dalla constatazione che la caduta del confine con la Slovenia in seguito all’allargamento di Schengen, come ha sottolineato Honsell, “è un evento epocale per il Friuli, più ancora dell’adesione all’Unione Europea nel 2004. spesso infatti ci si dimentica che la provincia di Udine ha la porzione più lunga di confine con la Slovenia, oltre che una consolidata tradizione di rapporti. Questo, però, rischia di rimanere un confine “dimenticato”: mentre l’allargamento di Schengen viene vissuto come una straordinaria opportunità per Trieste e Gorizia, la provincia di Udine rischia di arrivare impreparata all’appuntamento, che invece può diventare una straordinaria opportunità per trovare nuovi spunti e slanci”.
Il convegno previsto per la prossima primavera prevederà tre sessioni. Il momento istituzionale accoglierà anche rappresentanti sloveni per dare loro l’opportunità di conoscere il capoluogo friulano, la seconda sessione sarà dedicata alle opportunità offerte dai progetti europei, a cui Italia e Slovenia possono partecipare congiuntamente, la terza, infine, farà un bilancio dei progetti realizzati insieme dai due Paesi fino ad oggi e raccoglierà le proposte per il futuro. Alcune proposte sono già state fatte dai presenti: la Legacoop organizzerà un appuntamento dedicato alle opportunità di costituire società cooperative con soci italiani e sloveni, il Comune di Tarvisio promuoverà un incontro sul plurilinguismo, la Cisl ha in mente un incontro in cui discutere i problemi tranfrontalieri legati al mondo del lavoro e in particolare alla sicurezza. L’uscita dei bandi europei nella prossima primavera, inoltre, offrirà numerose opportunità che il mondo accademico e la società civile potranno cogliere insieme: l’ateneo di Udine ha in cantiere un progetto con l’Accademia delle Scienze di Lubiana per la valorizzazione dei musei di confine sia dal punto di vista culturale che economico e turistico e un’iniziativa che vuole studiare le infrastrutture giuridiche per i corridoi anche dal punto di vista della applicazioni pratiche. Il gruppo di lavoro ha infine approvato un documento di intenti che è stato letto da Ferdinando Ceschia, segretario generale provinciale Uil di Udine.