Per i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri l’Università di Udine organizza un “Laboratorio dantesco” con alcuni fra i massimi studiosi del sommo Poeta. La due giorni di studi si terrà giovedì 22 (dalle 9.30) e venerdì 23 ottobre nell’auditorium di palazzo Garzolini – di Toppo Wassermann (via Gemona 92) a Udine.
L'intento è quello di offrire un luogo di dibattito nel quale emerga il quadro delle ricerche attualmente in opera su Dante. Tra i "cantieri" che verranno presentati, una nuova edizione critica della Commedia (Paolo Trovato ed Elisabetta Tonello, Università di Ferrara), un nuovo Vocabolario dantesco (Paola Manni, Università di Firenze), l'edizione di tutti gli antichi commenti danteschi (Andrea Mazzucchi, Università di Napoli). Alcuni interventi avranno un particolare rilievo friulano: la presentazione del manoscritto dantesco collocato nella Biblioteca Florio dell'Ateneo (Andrea Tilatti, Università di Udine), un'indagine sul "mito" di un codice perduto di area friulana (Chiara Kravina, Scuola Normale Superiore di Pisa), le traduzioni in friulano della Commedia (Maiko Favaro, Università di Udine).
Il Laboratorio è promosso dal dipartimento di Studi umanistici dell’ateneo con il sostegno della Fondazione Crup e il patrocinio dell’Associazione dei toscani in Friuli Venezia Giulia.
Il programma del Laboratorio prevede i saluti iniziali del rettore dell’ateneo friulano Alberto F. De Toni, del sindaco di Udine Furio Honsell, del presidente della Fondazione Crup Lionello D’Agostini, del direttore del dipartimento di Studi umanistici Andrea Tabarroni e del presidente dell’Associazione toscani in Friuli Venezia Giulia Angelo Rossi.
A seguire la sessione antimeridiana della prima giornata del Laboratorio, presieduta da Renzo Rabboni (Università di Udine). Interverranno: Carlo Ossola (Collège de France), “«Nel nome di Maria Fini’ [io]». Dal Purgatorio al Paradiso”; Stefano Carrai (Università di Siena), “Filigrane orfiche tra Vita nova e Commedia”; Claudio Giunta (Università di Trento), “Sul sonetto «Molti volendo dir che fosse amore»”; Paola Manni (Università di Firenze), “Per un nuovo Vocabolario dantesco”; Andrea Mazzucchi (Università di Napoli), “Notizie dal Laboratorio degli antichi commenti danteschi: questioni ecdotiche ed esegetiche”.
Nel pomeriggio i lavori riprenderanno alle 15 sotto la presidenza di Domenico De Martino (Università di Udine). Sei i relatori in programma. Paolo Trovato (Università di Ferrara), “Verso una nuova edizione della Commedia: novità dal cantiere. I”; Elisabetta Tonello (Università di Ferrara), “Verso una nuova edizione della Commedia: novità dal cantiere. II”; Andrea Tilatti (Università di Udine), “Il manoscritto Florio della Commedia: una scheda”; Chiara Kravina (Scuola Normale Superiore di Pisa), “Tradizione e leggende del codice perduto Torriani: tra monsignor Michele della Torre e Quirico Viviani”; Cristiano Lorenzi-Biondi (Scuola Normale Superiore di Pisa), “Copiare Dante e i volgarizzamenti: tra interpunzione e interpretazione”.
Venerdì 23 ottobre, dalle 9.30, ultima sessione del Laboratorio, presieduta da Arnaldo Bruni (Università di Firenze). Interverranno: Corrado Bologna (Università di Roma Tre), “Ricezione del De vulgari eloquentia nel Trecento”; Andrea Tabarroni (Università di Udine), “Dante filosofo in esilio, ambienti ed esperienze”; Giulio Vaccaro (Opera del vocabolario italiano – Consiglio nazionale delle ricerca, progetto Dizionario dei volgarizzamenti - DiVo), “Rifacimenti, rimaneggiamenti, riscritture di volgarizzamenti al tempo di Dante”; Fiammetta Papi (Scuola Normale Superiore di Pisa), “Il De regimine principum di Egidio Romano nella biblioteca di Dante”; Maiko Favaro (Università di Udine), “«Tal mieç dal cjaminâ de vite nestre». Appunti sulle traduzioni in friulano della Commedia”.
Tra le numerose iniziative organizzate in quest'anno celebrativo del 750° anniversario della nascita di Dante, «questo convegno – sottolinea il coordinatore e organizzatore, Domenico De Martino, docente di Filologia dantesca all’Università di Udine –, si segnala per una sua originale specificità: utile per studiosi e appassionati, ma anche come momento formativo per gli studenti che potranno conoscere direttamente, dalle voci dei protagonisti, lo stato dell'arte e, insieme, le più avanzate metodologie e impostazioni di ricerca. Accanto ai più noti docenti, in università italiane e all'estero, sarà presente, tra l'altro, Carlo Ossola del Collège de France, un nutrito gruppo di giovani ricercatori proporrà ricerche innovative e sperimentazioni».