Un corso che rappresenta un unicum nell'offerta didattica dell'università italiana

Nuova laurea magistrale in Diritto per l'innovazione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni

Presentata oggi a Udine. Il rettore: "Nasce nel contesto delle esigenze emerse dalle Officine del Cantiere Friuli". La prof. Brollo: "Soddisfazione e orgoglio"

 
«Questo progetto nasce nell’ambito delle varie officine del nostro Cantiere Friuli, dove era emersa l’esigenza di creare una figura professionale che avesse delle forti basi di diritto, ma anche delle conoscenze in materia di innovazioni tecnologiche, brevetti, leggi europee, e quindi è stata elaborata una proposta innovativa e interdisciplinare. È una scommessa e scommettere sul futuro per una università è un ‘must’ ed è sempre di buon auspicio». Lo ha detto oggi il rettore dell’Ateneo friulano, Alberto De Toni, presentando oggi a Udine il nuovo corso di laurea magistrale in Diritto per l’innovazione di imprese e pubbliche amministrazioni (DIIPA), attivato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine.
 
«Siamo orgogliosi di poter battezzare questo nuovo corso di laurea dedicato al diritto per l’innovazione di imprese e pubbliche amministrazioni - ha sottolineato la direttrice del Dipartimento di Scienze giuridiche Marina Brollo –, che rappresenta unicum nel panorama italiano e dunque siamo soddisfatti di questa sfida vinta. Ed è una sfida che tenta di coniugare il diritto con l’innovazione tecnologica – ha aggiunto -, facendo comprendere che ogni cambiamento passa anche attraverso le regole del diritto. Il percorso prevede una forte contaminazione di saperi – ha precisato -, ci sono insegnamenti di tipo giuridico, economico, tecnologico, con l’idea di formare degli specialisti a 360 gradi».
Alla presentazione odierna hanno assistito numerosi tra gli stakeholder che hanno dato il loro contributo progettuale a questo percorso formativo.
 
La LM in “Diritto per l’innovazione di Imprese e Pubbliche Amministrazioni” risponde alle esigenze di formare figure professionali che, solide nelle competenze giuridiche, siano anche capaci di innovare i contesti privati e pubblici in cui si inseriscono, e ciò in virtù di una formazione interdisciplinare. Per costruire questo nuovo giurista, all’approfondimento del diritto, sotto l’angolo di visuale delle esigenze del mercato globale, caratterizzato sempre più dalla dematerializzazione dei beni e dei servizi (anche laddove forniti dalla PA), è necessario affiancare conoscenze caratteristiche di altri saperi e discipline. In particolare, assumono rilevanza: la gestione delle organizzazioni complesse, da un punto di vista economico e quantitativo, i lineamenti dei processi decisionali privati e pubblici, nonché la conoscenza delle tecnologie dell’innovazione, garantendo la possibilità di acquisire competenze professionali altamente qualificate, strategiche per l’inserimento nel mercato del lavoro delle imprese e delle PA.
 
Gli sbocchi professionali consistono nella gestione e direzione di istituzioni pubbliche e private, con funzioni di responsabilità di uffici di qualsiasi tipologia, con particolare riguardo al supporto della progettazione e gestione delle innovazioni, del welfare aziendale, della responsabilità sociale e sostenibilità d'impresa. Altresì il corso di studio prepara all'attività di consulenza alle istituzioni; all'attività di ricerca e progettazione (anche europea e sovranazionale) presso organizzazioni di qualsiasi tipologia e natura. Il percorso di studi consente, infine, ai laureati magistrali di esercitare la propria attività nell'ambito del project management, nella gestione delle crisi e delle emergenze attraverso l'utilizzo delle proprie competenze interdisciplinari.
 
Il percorso è articolato in attività formative in buona parte comuni a tutti gli studenti e in parte minore appositamente tarate in funzione dei curricula. ll corso di studio è infatti strutturato secondo un doppio binario: un'area di apprendimento comune, che si prefigge lo scopo di fornire una conoscenza specifica dei temi fondamentali della digitalizzazione e dell'innovazione, nonché delle regole che li governano, una seconda area di apprendimento che si articola in due indirizzi alternativi, uno volto all'innovazione nelle imprese e l'altro nelle P.A., ove si approfondiranno i diversi temi in un'ottica orientata al problem solving.
Parte fondamentale della preparazione dei laureati magistrali sarà svolta attraverso l'esame di casi studio, nonché attraverso seminari e tirocini.
 
Il carattere interdisciplinare del corso, il suo forte orientamento ai profili teorici e pratici dell'innovazione, non solo in campo giuridico ma anche organizzativo, tecnologico e di progettazione, lo stretto collegamento con i soggetti operanti nella realtà del mondo delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, stimolano una capacità di apprendimento degli studenti particolarmente duttile, aperta e flessibile. Ciò permetterà loro di acquisire, oltre alle competenze tecniche specifiche nei settori disciplinari studiati, un metodo di apprendimento, di analisi, di interpretazione e di soluzione delle questioni sottoposte che consentirà loro di calarsi in contesti operativi nei quali sapranno far fronte, con ampia autonomia, a ulteriori e ancora più qualificanti percorsi di formazione.
 
Possono accedere al Corso di laurea Magistrale in Diritto per l'Innovazione di Imprese e Pubbliche Amministrazioni coloro che sono in possesso di una laurea triennale conseguita nelle classi ex DM 270/2004 di: Scienze giuridiche (L-14) Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione (L-16); Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale (L-18); Scienze economiche (L-33), Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (L-36), ovvero nelle seguenti classi ex DM 509/1999: 02 Scienze dei servizi giuridici, 19 Scienze dell'amministrazione, 17 Scienze dell'economia e della gestione aziendale, 28 Scienze economiche, 15 Scienze politiche e delle relazioni internazionali.
Gli studenti provenienti da altre classi di laurea rispetto a quelle sopra menzionate, potranno comunque accedere al corso di laurea magistrale, ma dovranno avere acquisito almeno 48 CFU in SSD giuridico-economici, come previsto dal regolamento didattico del corso di studi. Il possesso delle conoscenze richieste è verificato da un’apposita commissione, a disposizione degli interessati già a partire dal corrente mede di luglio (per info dsg@uniud.it).
 
Il 18 e 20 luglio, in occasione delle giornate Open Uniud: L’Università ti incontra, il corso sarà presentato agli interessati, i quali potranno far valutare il proprio curriculum per l’iscrizione.
 

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