Iscrizioni aperte per il prossimo anno accademico 2014/2015

Giurisprudenza: corsi di laurea rinnovati per offrire competenze adatte al nuovo mercato del lavoro

Nuovo corso di laurea triennale in “Diritto per le imprese e le istituzioni”
e percorsi rinnovati per la magistrale a ciclo unico in “Giurisprudenza”

Garantire agli studenti una maggiore competitività nel mondo del lavoro, attraverso una formazione capace di rispondere ad ampio raggio alle esigenze del mercato. Questo l’obiettivo delle novità introdotte all’Università di Udine nel tradizionale corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e del nuovo corso di laurea triennale in “Diritto per le imprese e le istituzioni”, attivato dall’ateneo friulano a partire dall’anno accademico 2014/2015 e nato dal rinnovamento del precedente corso di laurea triennale in “Scienze dei servizi giuridici pubblici e privati”. Con il nuovo anno accademico, i corsi di laurea di area giuridica attivi a Udine offriranno nuovi metodi di apprendimento, anche di respiro internazionale, capaci di assicurare agli studenti udinesi una maggiore versatilità e una maggiore capacità di adattamento alle richieste del mercato lavorativo, non solo nazionale.

Per il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza le novità riguardano la preparazione alle professioni legali in un’ottica più adeguata alle esigenze della globalizzazione, nonché l’inserimento nel percorso formativo di insegnamenti maggiormente orientati ai prestigiosi profili professionali di livello superiore (giurista europeo, carriera diplomatica, ruoli dirigenziali nel settore privato e nelle istituzioni pubbliche, impiego nelle organizzazioni internazionali).

Il nuovo corso di laurea triennale in “Diritto per le imprese e le istituzioni”, invece, è stato interamente pensato nell’ottica di fornire al laureato un’ampia preparazione giuridico-economica, in grado di renderne appetibile l’inserimento tanto nel mondo delle imprese e delle organizzazioni private, quanto nelle istituzioni pubbliche. Preparerà figure professionali in grado di operare da consulenti legali interni e/o esterni presso organizzazioni imprenditoriali e non, pubbliche e private, nei settori del lavoro, commerciali, bancari, assicurativi, della sicurezza e del lavoro.

In particolare, il percorso formativo della nuova laurea triennale è organizzato, in due curricula: il curriculum “Impresa”, con due percorsi di studio di Consulente del lavoro e di Consulente giuridico d’impresa, e il curriculum “Istituzioni”, con due percorsi di studio di Pubblica Amministrazione e di Istituzioni europee.

«Gli studenti dell’area giuridica – spiega Mario Nussi, presidente del consiglio unificato dei corsi di studio dell’area giuridica – devono acquisire la consapevolezza che l’approdo alle cosiddette professioni legali, quali l’avvocatura, il notariato e la magistratura, non può prescindere oggi da un’approfondita conoscenza del diritto europeo e internazionale in tutti gli ambiti di intervento. Al contempo, non devono sottovalutare il fatto che lo studio del diritto fornisce anche la possibilità di svolgere attività ulteriori rispetto alle cosiddette professioni legali: i nostri corsi, soprattutto se supportati dall’approfondimento di alcune materie economiche, potranno offrire molteplici possibilità di impiego, dalle imprese alle amministrazioni pubbliche e, più in generale, nelle istituzioni nazionali e sovranazionali».

«Si è cercato – sottolinea Silvia Bolognini, referente per l’orientamento del Dipartimento di scienze giuridiche – di ripensare interamente il sistema formativo sotteso ai nostri corsi, in modo da consentire agli studenti l’effettuazione di un percorso che consenta loro l’approdo alla dimensione lavorativa in tempi ragionevoli, vantando il possesso di competenze utili oltre che sul piano nazionale, anche su quello europeo e internazionale».

In tale ottica «è stato ampliato il numero degli appelli – continua Bolognini - e sono state introdotte delle prove intermedie, volte a monitorare costantemente il livello di apprendimento degli studenti. Ancora, si è maggiormente valorizzato il lavoro di elaborazione della tesi, che dovrà recepire in misura maggiore rispetto a quanto è stato fatto in passato le istanze del territorio circostante e, più in generale, del mondo del lavoro. Sono stati, poi, favoriti i percorsi di internazionalizzazione e le esperienze formative all’estero, soprattutto tramite la facilitazione della mobilità Erasmus e la creazione di appositi laboratori didattici in lingua straniera. Infine, si è implementata l’attribuzione di crediti formativi attraverso stage e tirocini presso enti pubblici e privati».

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