Programma Jean Monnet 2019: due finanziamenti al Dipartimento di Scienze giuridiche

Nell’ambito del bando 2019 del Programma Jean Monnet, finanziato dalla Commissione europea, entrambe le domande presentate dai docenti del Dipartimento di Scienze giuridiche (Disg) sono state accolte. Si tratta del progetto dal titolo We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind (2019-2021), coordinato da Laura Montanari con la collaborazione di Carna Pistan, e del Modulo dal titolo European Family Law (2019-2022), coordinato da Francesco Deana. Queste due iniziative si aggiungono al Modulo dal titolo EU Enlargement and Constitutional Transition in the Western Balkans (2018-2021), finanziato lo scorso anno e anch’esso coordinato da Laura Montanari.

Il Programma Jean Monnet, di cui ricorre quest’anno il trentesimo anniversario, costituisce uno strumento fondamentale per promuovere a livello globale gli studi sull’Unione europea. «Il Dipartimento di Scienze giuridiche – come ricorda la direttrice del Disg, Elena D’Orlando – segue da sempre con particolare attenzione lo sviluppo del processo di integrazione europea e la partecipazione continuativa dei suoi membri ai bandi Jean Monnet ne è una chiara testimonianza». Già in passato, infatti, sono stati finanziati diversi Moduli, coordinati da Elisabetta Bergamini e da Claudio Cressati, che è stato anche titolare per due volte di una Cattedra Jean Monnet.

«Tutti i progetti in corso – sottolinea Elena D’Orlando - affrontano temi chiave nell’attuale momento storico. La disciplina dei rapporti familiari nell’UE è strettamente collegata alla libertà di circolazione, fondamentale nella definizione dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L’allargamento ai Balcani occidentali costituisce una delle sfide ancora aperte dell’Unione e presenta un interesse privilegiato per la Regione Friuli Venezia Giulia, per ragioni geografiche, ma soprattutto storiche e culturali. Infine, il progetto We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind ripropone le domande che sono centro del processo di integrazione europea: che cosa è l’Europa? In che cosa consiste l’identità europea? Quali sono i suoi tratti distintivi? Si può parlare di memoria condivisa europea? In cosa individuiamo la sua essenza?».

«Nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale per riconciliare i diversi popoli europei – dice Laura Montanari -, l’idea dell’Europa unita non rappresenta soltanto un processo di integrazione politica, giuridica e economica, ma anche e soprattutto un progetto di integrazione sociale e culturale. L’UE si fonda su una identità comune, su una storia che, nel bene e nel male, ha plasmato la fisionomia del nostro Continente e sui valori comuni di pace, libertà, democrazia e rule of law. Nei tempi odierni, tuttavia, l’avanzare dei nazionalismi sul suolo europeo sta minacciando il futuro del progetto comune. L’UE necessita oggi, più che mai, di rafforzare e diffondere le sue fondamenta culturali e promuovere tra i suoi cittadini l’dea dell’Unione come comunità di valori».

Il Dipartimento di Scienze giuridiche, anche grazie alle iniziative del Programma Jean Monnet, si propone di contribuire attivamente a questa riflessione. I prossimi 11 e 12 ottobre si svolgerà un incontro con la partecipazione di studenti di diversi Paesi della Mitteleuropa (Ungheria, Austria, Repubblica ceca e Slovenia) e aperto alla cittadinanza dal titolo Rethinking the European Framework, che darà avvio un ciclo di iniziative sui temi fondamentali del processo di integrazione europea.

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