Presentate le otto ricerche dell'Università di Udine finanziate dalla Regione Friuli Venezia Giulia

Coinvolti cinque degli otto dipartimenti dell'Ateneo

Sono stati presentati all’Università di Udine i risultati delle indagini condotte da otto assegnisti di ricerca finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia. I giovani studiosi hanno condotto ricerche nei settori umanistico e delle scienze sociali riguardanti il territorio. L’incontro, intitolato “Valorizzazione del capitale umano”, introdotto e concluso dal rettore Roberto Pinton, è stato coordinato dalla vicedirettrice centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, Ketty Segatti.

L’assessora regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, ha inviato un messaggio di saluto. «Il rafforzamento del sistema scientifico regionale – ha sottolineato – è in grado di fornirci importanti strumenti di analisi della società e di trasmettere conoscenza a più livelli, divenendo così un patrimonio che è anche culturale, per una lettura più complessiva e di sistema del mondo in cui viviamo, fornendoci elementi utili per delineare azioni ed interventi mirati. Tutte le discipline scientifiche si compenetrano inevitabilmente per definire il contesto all’interno del quale ci muoviamo, sia con riguardo all’ambito scientifico che in riferimento a quello sociale ed umanistico. Ed è la fusione dell’apporto che tutte le discipline forniscono a costituire un valore aggiunto per la nostra società e per la scienza in senso lato».

«Va ringraziata la Regione Friuli Venezia Giulia – ha detto il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton – per la sensibilità che dimostra nel continuare a sostenere con convinzione i giovani studiosi in settori di ricerca – come quello umanistico e delle scienze sociali – che purtroppo trovano difficoltà nel reperire risorse. Molto significativo anche il fatto che gli otto progetti coinvolgono cinque degli otto dipartimenti del nostro Ateneo a dimostrazione dell’ampio coinvolgimento e impegno dell’Università di Udine in questi campi di indagine nel nostro territorio, così ricco di storia, cultura e fermenti innovativi. Un ringraziamento sentito dunque ai nostri giovani studiosi, alle realtà che li hanno ospitati per svolgere le loro ricerche e ai responsabili scientifici degli otto progetti».

I cinque dipartimenti sono quelli di Studi umanistici e del patrimonio culturale; Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e Scienze economiche e statistiche, tutti e tre con due ricerche ciascuno, e Scienze giuridiche e Politecnico di ingegneria e architettura, con una ricerca per entrambi.

Le presentazioni dei risultati dei progetti sono partite dal dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale. Ha iniziato Gabriele Giacomini, con la ricerca “Dall’habeas corpus moderno all’habeas mentem contemporaneo. Il possibile ruolo del legislatore regionale per la promozione dei diritti digitali”. Giacomini ha identificato nuovi modelli per difendere l’autonomia informativa e decisionale dei cittadini, aggiornando i suoi diritti alle sfide del mondo mediatico. Ha quindi ipotizzato “buone pratiche” per la promozione di una cittadinanza digitale attiva e consapevole per dotare gli individui di strumenti cognitivi, legislativi ed istituzionali adeguati alle tecnologie digitali.

Sempre per lo stesso dipartimento, Edoardo Colombaro, ha presentato i risultati del studio intitolato “Per la storia del friulano medievale: le varietà occidentali («di là da l’aghe») e il «tergestino» (secoli XIII-XV)”. Colombaro ha provveduto a digitalizzare le fonti occidentali del friulano per garantire l’integrità del testo e la fruibilità da parte degli studiosi. Ha anche documentato le varietà friulane occidentali in età tardomedievale. Inoltre, ha valutato i caratteri delle parlate ponentine in relazione ai dialetti veneti e il friulano centrale, o comune.

Sono seguite le illustrazioni dei risultati dei due studi del dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società. Giulia Sattolo ha presentato la ricerca intitolata “Colla speranza che si finisca presto e rimpatriare…: per un atlante della profuganza friulana in Italia. Percorsi, memorie, solidarietà di ieri e di oggi”. Sattolo ha costruito una mappa geografica e storica dei luoghi e dei fatti della profuganza in particolare del territorio di Cividale del Friuli e più in generale dell’intero Friuli attraverso la consultazione di materiale archivistico, come quello della Società di mutuo soccorso e istruzione di Cividale.

Beata Jezierska, invece, ha spiegato gli esiti della sua ricerca dedicata al “Linguaggio settoriale enologico: raccolta, analisi e traduzione dei testi enologici degli operatori del territorio del Friuli Venezia Giulia riuniti attraverso la collaborazione con PromoTurismoFVG”. Con questa indagine Jezierska ha inteso trovare un corrispettivo nella lingua polacca di referenti italiani attinenti a una realtà geograficamente e culturalmente circoscritta quale quella del Friuli Venezia Giulia, a partire dalla traduzione di testi informativi e pubblicitari, concentrandosi sul vocabolario enogastronomico.

Per il dipartimento di Scienze economiche e statistiche, Rubina Romanello ha analizzato i “Profili finanziari dell’internazionalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia”. La giovane studiosa ha indagato le relazioni tra supporto pubblico, performance dell’impresa e suo posizionamento sui mercati internazionali e all’interno delle catene globali del valore. In particolare, con una panoramica sull’impatto dei diversi tipi di supporto pubblico sulla performance d’impresa, indagando vantaggi e svantaggi degli interventi della finanziaria regionale rispetto ad altri interventi di politiche pubbliche e di finanziamento.

Sempre per il dipartimento di Scienze economiche e statistiche, Giulia Roder ha presentato i risultati dello studio intitolato “Verso un modello di regolazione incentivante per i servizi idrici e ambientali”. La ricerca propone risultati di rilevante importanza per guidare il gestore verso investimenti prioritari focalizzati ad aumentare la qualità del servizio idrico fornito, specialmente alla luce della vulnerabilità dei sistemi idrici dagli  effetti dei cambiamenti climatici.

Francesco Emanuele Grisostolo, assegnista del dipartimento di Scienze giuridiche, ha dato conto dei risultati dello studio “Le Regioni oltre i confini. Cooperazione transfrontaliera e politica macroregionale nella prospettiva dell’integrazione europea”. Grisostolo si è concentrato sulle potenziali innovazioni dell’assetto normativo della cooperazione transfrontaliera contenute nelle proposte normative presentate dalla Commissione europea e nel processo di approvazione del nuovo bilancio pluriennale 2021-2027 dell’Unione.

Mickeal Milocco Borlini, del dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, ha dedicato la ricerca all’ “Abitare inclusivo. La progettazione tecnologica per l’autonomia delle persone disabili negli ambienti di residenza”. Nello specifico, ha individuato le criticità dell’abitare (interno – esterno), focalizzando gli aspetti percettivi (disabilità visive), con l’obiettivo di aumentare la sicurezza, la salubrità e il benessere del cittadino non vedente e ipovedente, tenuto conto degli aspetti di equità, autonomia e autodeterminazione.

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