18 giugno 2010
Il 21 e 22 giugno a palazzo Caiselli incontro internazionale di esperti
Infezioni ospedaliere: Ateneo di Udine capofila di un progetto europeo di prevenzione e controllo
Obiettivo: formare i professionisti sanitari del settore
e adottare percorsi formativi standard comuni in tutta
l’Unione europea
Contribuire a prevenire e controllare le infezioni che insorgono come complicanze di attività assistenziali, in ospedale o altri luoghi di cura e assistenza, attraverso la formazione dei professionisti sanitari del settore. È l’obiettivo di un progetto europeo coordinato da un gruppo di ricerca dell’Università di Udine diretto dal professor Silvio Brusaferro, ordinario di Igiene generale e applicata. Vi partecipano specialisti nel campo della formazione per il rischio infettivo di Italia, Croazia, Francia, Germania, Regno Unito, Svezia e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European centre for disease prevention and control – Ecdc), agenzia dell’Unione europea. Compito degli esperti guidati dall’ateneo friulano è quello di valutare il fabbisogno formativo dei professionisti sanitari europei attivi nella prevenzione e nel controllo delle infezioni e proporre misure formative comuni in tutta l’Unione europea assieme alle strategie per la loro adozione negli Stati membri. Il progetto dura un anno ed è promosso e finanziato con 120 mila euro dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Il progetto è intitolato “Valutazione del bisogno formativo per il controllo delle infezioni nell’Unione europea” (Infection control training needs assessmet in the EU).
«Le infezioni – spiega Brusaferro – sono una delle complicanze più frequenti dell’assistenza sanitaria a livello mondiale». Colpiscono circa il 7 per cento delle persone che subiscono un ricovero in ospedale, ma possono insorgere anche in altri ambiti assistenziali, come residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e ambulatori. Queste infezioni sono prevenibili fino al 30–40 per cento se vengono adottate le misure organizzative, comportamentali e tecnologiche appropriate. «Centrali – sottolinea il coordinatore del progetto – sono quindi il ruolo dei professionisti sanitari e i loro percorsi formativi». In questo senso l’Ecdc, su mandato dell’Unione europea, sta mettendo a punto dei sistemi di sorveglianza omogenei in tutti i paesi membri e promuove percorsi formativi standard tra i professionisti. «Il progetto di cui l’Università di Udine è capofila – evidenzia Brusaferro – mira proprio a creare i presupposti per questo standard europeo futuro».
Lunedì 21 (inizio alle 14)e martedì 22 giugno, a palazzo Caiselli a Udine, si terrà il momento centrale del progetto dedicato alla “Valutazione del fabbisogno e della strategia futura per la formazione sulla prevenzione e controllo delle infezioni nell’Unione europea”. Vi prenderanno parte una quarantina di esperti indicati dai governi dei Paesi dell’Unione europea e dagli Stati candidati ad entrarvi, i rappresentanti dell’Ecdc e il gruppo di esperti coordinato dall’ateneo friulano.