In mostra fino al 28 aprile nell’atrio della Biblioteca Civica Vincenzo Joppi

Tito Maniacco. 1976 e dintorni

Presentato al pubblico il volume di racconti inediti “La zona di confine”

“Tito Maniacco. 1976 e dintorni” è il titolo della mostra, ospitata fino al 28 aprile nell’atrio della Biblioteca Civica Vincenzo Joppi in piazza Marconi 18 a Udine, che racconta attraverso disegni, pitture e documenti relativi alla fine degli anni Settanta, l’attività artistica e letteraria dell’intellettuale friulano scomparso nel 2010. L’iniziativa si inserisce in “Friûl, Patrie di ducj 2017”, serie si eventi realizzati dallo Sportello per la lingua friulana del Comune di Udine-Furlan in Comun in occasione delle celebrazioni della Fieste de Patrie dal Friûl. 
 
Tito Maniacco è stato uno dei più grandi intellettuali friulani della seconda metà del Novecento. Tra i suoi lavori si ricordano I senza storia. Storia del Friuli, L’uomo dei canali, Mestri di mont, Figlio del secolo e il poemetto postumo Il guardiano del faro, uscito nella collana “Manoscritti letterari” della Biblioteca Joppi. Tutte le sue carte sono conservate nella Biblioteca Civica di Udine. È stato un intellettuale a tutto tondo, profondamente coinvolto nella riflessione storica e nell’attualità sociale e politica che sono sempre state, anche attraverso la mediazione del racconto, della poesia, del saggio storico e sociologico, al centro della sua riflessione. Nato a Udine nel 1932, ha scritto libri di poesia, di narrativa e di saggistica. Ha fatto parte del FIGC e successivamente, fino al 1985, del PCI. È stato consigliere comunale e capogruppo. Dall’inizio degli anni Settanta ha cominciato a interessarsi in maniera organica di storia regionale, spinto dall’interesse per le caratteristiche originali della storia friulana.
 
Nell’ambito delle iniziative legate alla Fieste de Patrie dal Friul nella Sala Corgnali della Biblioteca Civica è stato presentato il libro La zona di confine, edito quest'anno da Bottega Errante Edizioni. Il volume contiene due racconti lunghi (La figlia del re degli elfi e Non si sa), rimasti finora inediti, ambientati in un Friuli dal tempo sospeso, tra il letto del Torre e il respiro ribelle del Tagliamento. Hanno presentato l’opera, assieme al curatore Angelo Floramo, lo scrittore Paolo Patui e l’editore Mauro Daltin. I protagonisti Andrea e Checco Ceschia, entrambi pittori, vagano ossessionati dalla ricerca del senso profondo dell'origine dell'arte e della sua ispirazione. Un'inquietudine che diventa universale ed esplora i confini del rapporto tra pittura e scrittura, in una riflessione sulle arti e sul loro significato. In queste storie Maniacco esplora le pieghe delle "zone di confine" della nostra esistenza, attraverso vicende semplici e lineari come lo sono le fiabe e le leggende narrate dai vecchi e dai cantori.
 
Il cartellone degli eventi di “Friûl, Patrie di ducj 2017” è stato realizzato con il sostegno della Regione e dell’ARLeF (Agjenzie Regionâl pe leghe Furlane), con la collaborazione della Biblioteca Civica, del museo Etnografico del Friuli, delle Cooperative Informazione Friulana e Serling, delle Associazioni AdAstra Cultura, Artetica e Bottega Errante e dell’Osteria Letteraria Contecurte. La mostra sarà visitabile fino al 28 aprile negli orari di apertura della Biblioteca Civica: lunedì, martedì e giovedì dalle 15 alle 18; mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Per maggiori informazioni telefonare alla Biblioteca Joppi allo 0432 1272 583.

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