Vertice degli atenei del Fvg con il commissario Ue all’educazione Navracsics

A palazzo Florio, presenti De Toni, Fermeglia, Ruffo, Fantoni e Petiziol

L’eccellenza del sistema universitario e della ricerca scientifica del Friuli Venezia Giulia come possibile modello europeo, l’attivazione nell’ambito dell’Unione europea di specifiche competenze in materia di università, l’esigenza di potenziare il programma Erasmus+ di mobilità studentesca.

Questi i principali temi affrontati nell’incontro avvenuto ieri all’Università di Udine tra il Commissario europeo all’educazione, cultura, gioventù e sport, Tibor Navracsics, con i rettori dell’ateneo friulano, Alberto De Toni, e di Trieste, Maurizio Fermeglia, il direttore della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa), Stefano Ruffo, e il presidente della Fondazione internazionale Trieste (Fit), Stefano Fantoni. Era presente anche il presidente dell’associazione culturale Mitteleuropa, Paolo Petiziol, che ha favorito l’incontro.

Il commissario Navracsics ha sottolineato, in particolare, il ruolo prioritario che la Commissione europea assegna all’alta formazione e alla mobilità studentesca con il programma Erasmus+, quest’ultimo, da ampliare ulteriormente anche ad altri Paesi dei Balcani.

De Toni, anche nella sua veste di segretario generale della Conferenza nazionale dei rettori delle università italiane (Crui), ha elogiato il sostegno dell’Unione europea alla ricerca scientifica e ha auspicato l’istituzione di specifiche competenze in tema di università. Il rettore ha inoltre ricordato i punti principali del Manifesto di Udine, elaborato al termine del G7 Università svoltosi recentemente nel capoluogo friulano. In primo luogo, ha detto il rettore dell’Università di Udine, «il ruolo fondamentale dell’istruzione per promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale, e quello dell’alta formazione per promuove la partecipazione democratica e la mobilità sociale». Inoltre, De Toni ha evidenziato il «ruolo trainante che potrebbero svolgere le istituzioni europee per favorire la diffusione dell’alta formazione nelle nuove generazioni, soprattutto tra le donne e nei Paesi in via di sviluppo, anche tramite la mobilità internazionale».

Fermeglia ha richiamato i risultati dei recenti incontri del G7 università e del processo di Berlino tenutosi in regione, ricordando che «in entrambi i casi si era fortemente chiesto un intervento della Commissione europea per rinforzare il progetto di scambio studentesco Erasmus e per crearne uno specifico per i Paesi balcanici». Il rettore dell’Università di Trieste ritiene anche «fondamentale accompagnare gli investimenti per la mobilità degli studenti, con quelli per la creazione di reti di collaborazione tra le università nei medesimi Paesi e allo stesso tempo facilitare le procedure di riconoscimento degli esami agli studenti in mobilità all’estero».

Ruffo ha presentato la Sissa e le sue peculiarità che ne fanno «una Scuola di alta formazione internazionale, la percentuale di studenti stranieri supera il 30%, la cui eccellenza scientifica è testimoniata dall’entità e dal numero di finanziamenti europei ottenuti». Il direttore ha parlato anche «dell’importanza del network regionale, basato su una collaborazione tra istituzioni che può aumentare la competitività delle azioni intraprese, rimarcando il valore della libera circolazione delle menti e delle conoscenze, per una scienza che non ha e non deve avere frontiere».

«L’incontro con il commissario Navracsics rinforza l'opportunità di allargare lo sguardo del sistema universitario e della ricerca scientifica regionale verso l'Europa centro orientale» ha affermato Fantoni, presidente della FiT e champion di EsofF2020, la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica che fra più di due anni si svolgerà a Trieste. «Il capoluogo giuliano ha meritato il titolo di futura capitale europea della scienza proprio perché ha promesso di diventare riferimento per un'area molto ampia, che dal Triveneto si allarga fino ai paesi del centro e dell'est europa».

Navracsics, da parte sua, ha mostrato apprezzamento nei confronti di Esof2020 Trieste per questo motivo e per il fatto che il motto, “freedom for science and science for freedom”, rispecchia l'idea di una scienza aperta al dialogo e a una visione condivisa del futuro.

Secondo Petiziol «in una Europa che sta tremando, e forse implodendo, la cultura ci salverà. Cultura vuol dire trovarsi, parlarsi, capirsi, e questo è l’unico modo per evitare quanto si sta delineando. Da ciò l’importanza di un incontro come quello di Udine dove il Friuli è protagonista». 

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