Incontro del presidente Anvur con rettore, Senato accademico,
direttori dei dipartimenti e capi area
Il presidente Anvur Fantoni: «L’Ateneo friulano laboratorio di sperimentazione.
All’inizio del 2013 la graduatoria nazionale della qualità della ricerca»
Il rettore Compagno: «Udine ha già iniziato la valutazione della ricerca
e dei dottorati e adottato criteri stringenti di merito e qualità
per il reclutamento»
È l’Università di Udine il primo ateneo italiano dove il presidente dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), Stefano Fantoni, ha presentato e discusso, oggi a palazzo Florio a Udine, il nuovo sistema di misurazione della qualità delle università e della ricerca, i cui risultati saranno sempre più decisivi nell’assegnazione dei finanziamenti statali. «Il processo nazionale di valutazione è ripartito» ha affermato Fantoni che ha annunciato «l’imminente approvazione definitiva del decreto ministeriale che darà ufficialmente il via alla prima fase, quella della misurazione della qualità dei risultati della ricerca per il periodo 2004-20010». L’operazione durerà circa 15 mesi. «All’inizio del 2013 – ha detto Fantoni – avremo completato la graduatoria della qualità della ricerca scientifica prodotta dalle università». A regime la valutazione della ricerca sarà fatta ogni due anni. La prima e ultima valutazione di università ed enti scientifici è ferma al 2003. Fantoni ha parlato dei nuovi criteri e meccanismi di valutazione in un incontro con il Senato accademico, il rettore Cristiana Compagno e il suo delegato alla Ricerca e Trasferimento tecnologico Michele Morgante, i direttori di dipartimento e i responsabili delle aree amministrative dell’ateneo.
Nel dibattito su una nuova politica universitaria «il nostro ateneo – ha sottolineato Compagno – può, con il suo esempio e i suoi percorsi, dire molto, come riconosciuto dal professor Fantoni». Infatti, «già nel 2009 – ha spiegato il rettore – l’Università di Udine ha adottato delibere che regolano i reclutamenti secondo stringenti criteri di merito e qualità». Inoltre, «con il supporto del nostro qualificato nucleo di valutazione – ha evidenziato Compagno – abbiamo iniziato un processo di valutazione della qualità della ricerca e dei dottorati». Tre gli obiettivi degli interventi finora realizzati, ha spiegato Compagno: «qualificare il capitale umano dei ricercatori in ingresso, aumentare la qualità e la produttività della ricerca, e razionalizzare al massimo l’allocazione delle poche risorse di cui disponiamo». L’incontro con il presidente dell’Anvur «è stato positivo e utile – ha affermato il rettore – per diffondere ancora di più la cultura della valutazione, come supporto al governo strategico di Ateneo. La valutazione, infatti, non è un fatto meramente tecnico o neutro, è invece uno spazio nel quale si esprime una politica universitaria nazionale».
Fantoni, da parte sua, ha espresso «vivo apprezzamento per gli strumenti finora già messi in atto dall’Università di Udine per l’affermazione del merito e della qualità» e assieme, al rettore Compagno, ha auspicato che «l’Ateneo friulano possa diventare un laboratorio di sperimentazione per la stessa Anvur».
Per quanto riguarda la valutazione della didattica «l’Agenzia – ha spiegato Fantoni – sta predisponendo le nuove procedure che si baseranno sull’operato dei nuclei di valutazione degli atenei». Sono inoltre previste delle visite periodiche in tutte le università per verificare il livello di efficienza ed efficacia delle attività: dai servizi agli studenti al grado di apprendimento degli studenti. «Puntiamo – ha detto il presidente dell’Anvur – ad arrivare a una verifica annuale della qualità della didattica e del livello di funzionalità dei singoli atenei».
«Il processo di valutazione – ha spiegato Fantoni –, seguendo criteri di obiettività e trasparenza, investirà tutti i settori con l’obiettivo di premiare il merito e spronare gli atenei ad adottare politiche che favoriscano la qualità e l’allocazione razionale delle risorse pubbliche». Un processo che coinvolgerà principalmente tre soggetti: gli atenei e i centri di ricerca, i dipartimenti delle università e il corpo docente, circa 67 mila persone tra professori e ricercatori. La valutazione contribuirà a una ripartizione più premiale dei finanziamenti di quanto non sia l’attuale, sia sulla riprogrammazione delle attività didattiche e di ricerca. Attualmente la quota premiale che deriva dalla misurazione dei risultati della didattica e della ricerca è il 10 per cento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) degli atenei. «Nei prossimi anni – ha auspicato Fantoni – questa quota potrebbe arrivare al 20 per cento e forse anche oltre».
L’Anvur è la nuova “authority” indipendente di valutazione della qualità di università ed enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici. Fantoni, già direttore della Scuola superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste dal 2004 al 2010, presiede l’Anvur dal 2 maggio scorso quando è stato eletto all’unanimità dal Comitato direttivo dell’Agenzia. Attivata dalla legge Gelmini (240/2010) l’Anvur deve, in particolare, definire parametri valutativi che investono numerosi aspetti: dai criteri per l’istituzione dei dottorati di ricerca a quelli per l’ammissione dei docenti alle procedure nazionali di abilitazione, dai criteri per l’ammissione dei docenti alla commissioni che valuteranno i candidati all’abilitazione ai criteri per la distribuzione premiale dell’Ffo, fino ad arrivare ai parametri per l’attribuzione degli scatti stipendiali biennali ai docenti.