Successo per la giornata di studi “Patrimonio culturale come capitale simbolico: una ricerca d’archivio internazionale”

Inaugurata la mostra "In difesa dell’arte. Il diario di Carlo Someda De Marco (1940-1945)", visitabile fino al 21 dicembre

Si è svolto ieri con successo di pubblico e con grande rilievo di contenuti la giornata di studio Patrimonio culturale come capitale simbolico: una ricerca d’archivio internazionale. L’iniziativa ha riunito i membri del progetto internazionale TransCultAA – Transfer of Cultural Objects in the Alpe Adria Region in the 20th Century, che vede coinvolti il Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco (quale principal investigator), l’Università di Udine, il Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts di Lubiana e la Strossmayer Gallery of Old Masters di Zagabria. L’obiettivo del progetto è investigare i percorsi dei beni culturali spostati, confiscati, saccheggiati o rubati nell’area dell’Alpe Adria durante il Novecento e, in particolare, nei periodi delle due guerre, ricostruendo le vicende e la storia del patrimonio culturale, inteso come capitale simbolico di un Paese. In questa prospettiva gli interventi si sono soffermati affrontando casi di studio che investono la storia del patrimonio culturale nell’area di Alpe Adria.

Ad aprire la giornata di studio, vi è stata la lectio magistralis di Salvatore Settis intitolata Lo “stato dell’arte”: il patrimonio artistico, il museo e la città, nella quale si è soffermato attorno alla funzione dei musei quali «macchine per pensare», dove il patrimonio preservato e messo a disposizione diviene una modalità attiva per rinnovare la nostra cittadinanza.

In quel contesto, è stata allestita ed inauturata la mostra In difesa dell’arte. Il diario di Carlo Someda De Marco (1940-1945), nel velario di Palazzo di Toppo-Wassermann. L’esposizione ripercorre una fonte peculiare e rara qual è il diario del direttore dei Musei di Udine Carlo Someda De Marco durante la Seconda guerra mondiale, nel corso della sua attività di raccolta delle opere d’arte provenienti da tutto il territorio friulano e giuliano (Istria compresa) con l’obiettivo di tutelarle dagli eventi bellici. La mostra è stata realizzata dagli studenti del corso di Museologia dell’anno accademico in corso, tenuto dalla professoressa Donata Levi, e si avvale di un ricco e inedito apparato fotografico proveniente dalla Soprintendenza e dai Musei civici di Udine.

La mostra è accompagnata da una versione virtuale, disponibile online nel sito www.dolmenweb.net/somedademarco/. La mostra è visitabile durante gli orari di apertura del palazzo di Toppo-Wassermann, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, e rimarrà allestita fino al 21 dicembre 2018.

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