Appuntamento venerdì 29 maggio

Ricerca umanistica e ‘intelligenza connettiva’

Ne parlano Derrick De Kerckhove ed Emiliano Degl’Innocenti, nell'ambito del ciclo "Web e digitale cambiano la ricerca umanistica?"

Venerdì 29 maggio alle 18.00, a Casa Cavazzini, Derrick De Kerckhove e Emiliano Degl’Innocenti (Università degli Studi di Firenze) parleranno di Ricerca umanistica e ‘intelligenza connettiva’. De Kerckhove è uno dei più conosciuti sociologi di Internet a livello internazionale. Già allievo di Marshall McLuhan, docente universitario a Toronto e a Napoli, studia da anni gli effetti della rivoluzione digitale nei comportamenti umani e nell’interazione fra persone. In un momento in cui lo sviluppo delle tecnologie ci sottopone a una continua introduzione di innovazioni infatti, è sempre maggiore l’esigenza di confrontarsi con le trasformazioni delle abitudini personali e di massa. Una riflessione a due voci per capire come la Retestia rivoluzionando il nostro approccio alla conoscenza.

Questo il secondo appuntamento del ciclo di incontri Web e digitale cambiano la ricerca umanistica? organizzati dal LIDA in collaborazione con Forum Editrice, Multiverso, vicino/lontano e il patrocinio delComune di Udine. Il Laboratorio Informatico per la Documentazione storico Artistica dell’Università degli Studi di Udine, fin dalla sua nascita ha sviluppato numerosi progetto nel campo delle Digital Humanities, applicando le tecnologie informatiche alla ricerca umanistica, con particolare riguardo al patrimonio storico-artistico. Le opportunità offerte sono indiscusse, dalla gestione delle fonti alla raccolta e alla restituzione di quantità e qualità di immagini senza precedenti, tuttavia le potenzialità – di conoscenza, di trasmissione, di valorizzazione – insite all’applicazione delle tecnologie per la cultura umanistica e per il patrimonio storico-artistico, rischiano quotidianamente di essere vanificate senza un aggiornamento permanente. Quali riflessioni suggeriscono questi processi? Quali le potenzialità ma anche quali gli aspetti critici e problematici? D’obbligo è la ricerca di una risposta, da una parte per comprendere a pieno le opportunità di strumenti che ormai indiscutibilmente sono entrati nelle modalità del pensiero e dei suoi percorsi, dall’altra per non disperdere risorse, impedendo alla conoscenza acquisita di diventare patrimonio collettivo.

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