Progetto del Laboratorio di interazione uomo-macchina dell’ateneo di Udine

On line il museo virtuale interattivo dell'informatica in ambiente tridimensionale

Riprodotto un centro di calcolo degli anni ’70
nel sito http://hcilab.uniud.it/museo3Dinformatica/

Esposti una ventina di dispositivi con i quali è possibile interagire

Un museo virtuale interattivo dell’informatica in ambiente tridimensionale (3D) che permette di visitare un centro di calcolo degli anni ’70, informarsi sui dispositivi esposti ed esplorarli. È il progetto messo a punto dal Laboratorio di interazione uomo-macchina (HCI Lab) dell’università di Udine. Per entrare nel museo bisogna collegarsi al sito web http://hcilab.uniud.it/museo3Dinformatica/.
 
L’ambiente virtuale 3D riproduce la tipica organizzazione degli spazi e dei dispositivi ospitati, di un centro elaborazione dati di oltre trent’anni fa. La struttura prevede due aree principali: la sala macchine, che accoglieva il sistema centrale, e la sala terminali, in cui venivano svolte le attività in parte di uso del computer, ma anche di servizio per l’azienda o l’amministrazione.
 
Complessivamente, il museo realizzato dall’Hci Lab contiene una ventina di oggetti interattivi. Nella sala macchine si trovano l’unità centrale di elaborazione dati, le unità di memorizzazione a dischi rigidi rimovibili e a disco magnetico, il perforatore e il lettore di schede. E ancora, il pannello di controllo dell’elaboratore, il terminale di console, l’unità di trasmissione dati, la stampante di sistema a catena, il terminal multiplexer, il sistema per l’aria condizionata e l’operatore. La sala terminali comprende invece il terminale e l’operatore, il programmatore, la perforatrice di schede e la stampante di servizio ad aghi.
 
Nel museo 3D dell’informatica si può camminare, utilizzando le frecce della tastiera o il mouse, ma anche ottenere informazioni sulle caratteristiche e il funzionamento del dispositivo su cui si trova il puntatore. Si può inoltre interagire con gli oggetti e le macchine esposti esplorando il loro interno.
 
Per realizzare il museo virtuale è stato preso come riferimento il sistema utilizzato dal centro di calcolo di quattro aziende pordenonesi che impiegavano come computer principale un Univac 90/30.
 
Il gruppo che ha lavorato al progetto è composto da Luca Chittaro, direttore dell’Hci Lab, Lucio Ieronutti, dottore di ricerca in Informatica e assegnista di ricerca al dipartimento di Matematica e informatica, e Paolo Giangrandi, insegnante di Matematica all’Istituto “Arturo Malignani” e docente a contratto di Storia dell’informatica all’ateneo friulano.
 

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