Sabato 15 giugno la presentazione presso i Vivai Cooperativi di Rauscedo
Nuovi vitigni resistenti alle malattie: costituiti in quindici anni di ricerca dell'Università di Udine
Prime varietà prodotte in Italia, in grado di abbattere notevolmente i costi della viticoltura grazie al risparmio sui trattamenti fungicidi
A un passo dalla brevettazione europea, moltiplicazione e inserimento nel registro nazionale del ministero delle Politiche agricole, l’Università di Udine, sabato 15 giugno dalle 9.30 presso i Vivai Cooperativi di Rauscedo di Pordenone (sede centrale, entrata di via San Nicolò – registrazione obbligatoria per partecipare: vcr@vivairauscedo.com o tel. 0427 948811), presenta ufficialmente, in un incontro tecnico-degustazione, le nuove varietà di vite da vino resistenti alle malattie, le prime prodotte in Italia, risultato finale di quindici anni di studio e lavoro dei ricercatori dell’ateneo friulano in collaborazione con l’Istituto di genomica applicata di Udine.
Porteranno i saluti il rettore e il direttore generale dell’ateneo di Udine, Cristiana Compagno e Clara Coviello, e il vice presidente della Regione, Sergio Bolzonello. Con i ricercatori che hanno realizzato il progetto, saranno presenti tutti i soggetti che in questi anni hanno collaborato e sostenuto a vario titolo la realizzazione dell’impresa: l’Azienda agraria universitaria di Udine, l’assessorato regionale all’Agricoltura, le Fondazioni Crup, CR Trieste e Carigo, la Federazione regionale BCC, Friuli Innovazione, Eurotech, i vignaioli Felluga, Venica&Venica, Zamò, il Consorzio Collio e l’Unione Italiana Vini.
Il progetto: 15 anni di ricerca. Il progetto di selezione di nuove varietà di vite resistente alle malattie nasce nel 1998 quando i ricercatori dell’Università di Udine - per rispondere alla situazione critica della viticoltura in Europa che, pur occupando soltanto il 3,3% della superficie agricola, utilizza ben il 65% dei funghicidi impiegati in agricoltura (62 mila tonnellate di pesticidi impiegati per anno – Eurostat 2007) – ottengono dalla Regione Friuli Venezia Giulia un primo contributo per iniziare un programma di incrocio e selezione al fine di ottenere nuove varietà di viti da vino resistenti alle malattie, con il principale scopo di ridurre l’utilizzo di pesticidi in questo settore della produzione agricola. Negli anni il progetto viene sostenuto anche dal ministero per le Politiche agricole. Gli incroci vengono eseguiti presso l’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” di Udine, dove oggi sono in valutazione circa 16 mila incroci.
Con la nascita nel 2006, grazie ai ricercatori dell’ateneo friulano, dell’Istituto di Genomica Applicata (IGA) di Udine, il primo impegno del neonato istituto è il sequenziamento del genoma della vite nell’ambito di un consorzio italo-francese. Nel 2007 l’impresa è conclusa e la sequenza del genoma della vite viene pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature, grazie al sostegno finanziario dei Vivai Cooperativi di Rauscedo, delle fondazioni bancarie della regione, e in particolare della CRUP, delle Banche di Credito Cooperativo del FVG e di alcuni produttori. IGA si affianca d’ora innanzi all'Università di Udine nel progetto di costituzione delle nuove varietà di vite resistenti alle malattie. In 15 anni il progetto si avvale di un contributo finanziario complessivo di circa 2 milioni di euro. Il lavoro di incrocio e selezione impegna docenti dell’Università di Udine (Michele Morgante, Enrico Peterlunger, Raffaele Testolin, Guido Cipriani, Gabriele Di Gaspero e Simone Diego Castellarin) e una ventina di collaboratori.
«Il risultato oggi ottenuto – sottolinea Raffaele Testolin, animatore del gruppo di ricerca – è importante e di grande interesse per i produttori. Si tratta delle prime varietà di vite resistenti alle malattie prodotte in Italia. Altri Paesi stanno lavorando a progetti simili da oltre cento anni e alcuni hanno ottenuto varietà interessanti. Tuttavia, le varietà già ottenute hanno tutte un ciclo corto, maturano troppo presto e sono adatte soltanto ai climi più freddi dell’Europa continentale».
Vantaggi per i produttori. L’interesse dei produttori potrà essere enorme, non soltanto in Friuli Venezia Giulia, ma in tutta Italia e in Europa. In viticoltura, infatti, i costi di produzione sono elevati a causa del numero elevato di interventi per la difesa dei vigneti, e la disponibilità di varietà che non richiedono trattamenti è molto attraente. «Questa primavera – esemplifica Enrico Peterlunger - sono caduti in Friuli 820 mm di pioggia tra gennaio e maggio, concentrati negli ultimi 2 mesi: i viticoltori hanno già fatto 6-7 trattamenti contro le malattie fungine».
Prospettive. In collaborazione con i Vivai Cooperativi di Rauscedo, l’Università di Udine ha già allestito tre impianti sperimentali con le nuove varietà (a Fossalon di Grado, in Toscana nella zona del Chianti e sul Collio sloveno). «Altri impianti sperimentali – annuncia Gabriele Di Gaspero, attuale responsabile del progetto - sono in programma quest'anno in Italia e all'estero. Gli stessi viticoltori francesi si sono mostrati interessati e faranno un impianto sperimentale». «Nel 2013 – afferma la Responsabile dell’Area servizi per la ricerca dell’ateneo, Sandra Salvador - è prevista la copertura con brevetto Europeo e internazionale delle nuove selezioni. L’Università di Udine, inoltre, sta preparando la cessione dei diritti di moltiplicazione e sono stati preparati i dossier per l'inserimento delle nuove varietà nel registro nazionale presso il Ministero delle Politiche agricole».
Programma della presentazione. Sabato 15 giugno alle 9.30 porteranno i saluti il rettore dell’ateneo di Udine, Cristiana Compagno, il presidente dei Vivai Cooperativi Rauscedo, Pietro D’Andrea, e interverrà l’assessore regionale alle attività produttive Sergio Bolzonello. Seguiranno gli interventi di: Giovanni Rizzotti responsabile TERGEO su “Il progetto TERGEO: la gestione sostenibile della filiera vitivinicola”; Gabriele Di Gaspero, Michele Morante, Enrico Peterlunger, Raffaele Testolin dell’università di Udine e IGA su “Nuovi vitigni resistenti alle malattie”; Eugenio Sartori di VCR su “Il contributo VCR alla valutazione agronomica ed enologica dei nuovi vitigni resistenti alle malattie”; Lucio Brancadoro dell’ateneo di Milano su “Il potenziale enologico dei nuovi vitigni resistenti alle malattie”; Giulio Colomba di Slow Food su “Le aspettative dei produttori”; Francesco Anaclerio (VCR) e Simone Castellarin (ateneo Udine) presenteranno e guideranno le degustazioni delle microvinificazioni sperimentali condotte presso il Centro sperimentale Casa 40 dei Vivai Cooperativi di Rauscedo.