Per combattere la deforestazione, fertilizzare il suolo, ridurre le emissioni tossiche, promuovere l’utilizzo di biomasse vegetali, produrre energia elettrica
Promuovere in Africa le filiere del carbone vegetale (biochar) per la produzione di energia e di biochar da utilizzare come combustibile e fertilizzante del suolo. È l’obiettivo del workshop internazionale che l’Università di Udine organizza nella capitale del Kenya, Nairobi, dal 29 febbraio al 2 marzo nella sede del Centro mondiale per la ricerca agro-forestale. L’iniziativa, intitolata “Biochar Systems for Africa”, è promossa dal dipartimento di Scienze Agroalimentari, ambientali e animali dell’ateneo friulano nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Biochar Plus”. Il progetto, coordinato da Alessandro Peressotti, è cofinanziato dall’Unione europea e dall’African, Caribbean and Pacific Group of States (ACP) nell’ambito del II Programma di cooperazione per la scienza e la tecnologia.
La diffusione delle filiere del biochar in Africa può contribuire a combattere la deforestazione, riducendo il ricorso alla legna da ardere, promuovendo l’utilizzo come combustibile alternativo di biomasse vegetali di scarto (residui dell’attività agricola e dell’agroindustria). Altri benefici derivanti dall’utilizzo del carbone vegetale sono la riduzione delle emissioni di gas tossici rispetto alle attuali tecniche; la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica; l’avvio di piccole e medie imprese artigianali e la conseguente promozione dello sviluppo socio-economico locale.
«La prima grande sfida – spiega Peressotti – sarà quella di avviare una fase di diffusione della conoscenza della filiera biochar con corsi di formazione tecnica e imprenditoriale e l’inclusione del tema “carbone vegetale” nei programmi educativi a diverso livello, dalle scuole dell’obbligo all’università».
Il summit internazionale vedrà la partecipazione un centinaio di esponenti del mondo scientifico, istituzionale ed economico provenienti da 16 Paesi (Australia, Capo Verde, Etiopia, Gambia, Ghana, Germania, Italia, Kenya, Nigeria, Norvegia, Sierra Leone, Stati Uniti, Svezia, Togo, Zambia, Zimbabwe). Tra loro, ministri e delegati ministeriali del governo del Kenya, rappresentanti del mondo accademico, imprenditori e delegati di organizzazioni tra le quali l’Unione africana (Auc), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Unido), il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp).
Il programma dell’iniziativa prevede, lunedì 29 febbraio, una tavola rotonda con i partner del progetto “Biochar Plus” e i delegati dell’Unione africana. Saranno delineate le azioni per promuovere la tecnologia del biochar in Africa entro gennaio 2017. Tra le attività in cantiere: la divulgazione delle conoscenze, la promozione e la sensibilizzazione dei politici locali sui sistemi a biochar; l’inclusione della pirolisi e/o della gassificazione di residui vegetali nella lista dei sistemi energetici alimentati a biomassa promossi dall’Unione africana; la definizione e distribuzione di linee guida; la definizione delle biomasse da impiegare per la co-produzione di energia e biochar; la mappatura delle risorse disponibili; l’inclusione del biochar nei programmi universitari e scolastici e in quelli di formazione tecnica e imprenditoriale; l’adozione dei sistemi a biochar per la cottura dei cibi in mense scolastiche e ospedaliere.
I lavori del 1° marzo saranno dedicati al lancio della “Africa Biochar Partnership” (ABP), una piattaforma continentale per la promozione e la ricerca sul Biochar in Africa. L'obiettivo è armonizzare e coordinare la comunicazione, la ricerca scientifica e l’implementazione dei sistemi a biochar per ottimizzare l'uso delle biomasse e dei rifiuti organici e per una migliore gestione delle risorse a favore dell’agricoltura, dell’ambiente, dell’energia, della salute e dello sviluppo socio-economico del popolo africano.
Il 2 marzo, infine, si svolgerà infine la tavola rotonda “Focus on Kenya”. Parteciperanno ministri, investitori, ricercatori, imprenditori, delegati di organizzazioni internazionali allo scopo di identificare le opportunità e gli strumenti per facilitare la diffusione dei sistemi a biochar e la loro implementazione nelle strategie locali nei vari ambiti coinvolti.