Inaugurazione venerdì 11 gennaio a palazzo Antonini

Mostra fotografica “Il degrado attorno a noi – Paesaggi del Friuli Venezia Giulia”

40 scatti per una riflessione sullo stato del paesaggio regionale e la co-produzione di conoscenza geografica

 Venerdì 11 gennaio alle 16, nell’atrio di palazzo Antonini (via Petracco 8, Udine) si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Il degrado attorno a noi – Paesaggi del Friuli Venezia Giulia”. La mostra è il frutto del coinvolgimento di appassionati di fotografia, con conoscenza diretta del territorio regionale, che hanno partecipato al concorso fotografico volto alla raccolta di scatti sui paesaggi naturali di qualità e sulle situazioni di degrado nelle aree naturali, urbanizzate e industriali del Friuli Venezia Giulia.

L’esposizione si compone di 40 fotografie ed è divisa in quattro sezioni: paesaggi naturali di qualità; degrado in aree naturali; degrado in contesti insediativi; degrado e abbandono di aree commerciali ed industriali.

La mostra è uno dei prodotti del progetto di ricerca PARIDE “I PAesaggi del RIschio e del DEgrado” (responsabile scientifico Mauro Pascolini) e ha lo scopo di promuovere una riflessione sullo stato presente del paesaggio regionale e la relativa co-produzione di conoscenza geografica.

All’inaugurazione interverranno il prorettore dell’Università di Udine, Angelo Montanari, la direttrice del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società, Antonella Riem, e i responsabili del progetto PARIDE.

La mostra rimarrà visitabile fino a venerdì 25 gennaio 2019, negli orari di apertura della sede universitaria di palazzo Antonini, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 13.

«Le fotografie esposte, che rappresentano una selezione dei quasi 200 scatti pervenuti – spiega Andrea Guaran, professore del DILL e membro del progetto di ricerca – forniscono un quadro significativo sia dei paesaggi belli e gradevoli di cui la regione può vantarsi che dei contesti di degrado e delle situazioni di abbandono e incuria. Inoltre, si può sostenere che gran parte delle fotografie inviate ben risponda ad uno degli obbiettivi del progetto di ricerca, cioè far emergere il sentire dei cittadini relativamente alle condizioni dei diversi paesaggi presenti nel territorio regionale».

 

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