Nell'ambito del progetto "Centenari a Trieste"
Nuove attrezzature per studi di genomica e proteomica
Donate dalla Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali
La Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali di Trieste ha donato due apparecchiature del valore di 10mila euro che aiuteranno la ricerca medica nell’ambito del progetto “Centenari a Trieste” (CaT), coordinato dall’Università di Udine e dall’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano. Le attrezzature, una centrifuga refrigerata e di un freezer a – 80 gradi, verranno utilizzate per studi di genomica e proteomica condotti sui campioni biologici dei centenari oggetto della ricerca.
Obiettivo del progetto CaT, infatti, è lo studio della popolazione centenaria residente a Trieste, con la costruzione di un database contenente informazioni cliniche, neuropsicologiche, neuro-cardio-fisiologiche, neuropatologiche e biologico-molecolari. Le informazioni che emergeranno dall’analisi dei dati e dagli studi in laboratorio contribuiranno ad ampliare le conoscenze su una fascia di popolazione così longeva e serviranno a identificare possibili fattori protettivi associati ad un “invecchiamento di successo” (buone condizioni di salute e assenza di disturbi cognitivi). Trieste è stata scelta principalmente per tre motivi: perché ha una prevalenza di circa 6/8 centenari per 10mila abitanti, un dato doppio rispetto alla media italiana; perché è una realtà multietnica, e perché è dotata di un’organizzazione sanitaria territoriale capillare. La prima parte della ricerca, della durata di due anni, terminerà a fine 2015.
La cerimonia di consegna delle apparecchiatura si è svolta oggi al Dipartimento di scienze mediche e biologiche dell’Ateneo friulano. Erano presenti il direttore del Dipartimento, Silvio Brusaferro; il vicepresidente della Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali di Trieste, Francesco Slocovich; gli ideatori e coordinatori del progetto, Gabriella Marcon, professoressa di neurologia all’Università di Udine, e Mauro Tettamanti, epidemiologo dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano; la direttrice sanitaria dell’Azienda per i servizi sanitari n.1 “Triestina”, Adele Maggiore, e il direttore del Dipartimento di scienze mediche, chirurgiche e della salute dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda.
Al progetto “Centenari a Trieste” collaborano l’Azienda per i servizi sanitari n.1 “Triestina”, i medici di medicina generale di Trieste, le Università di Trento, Trieste, Verona e Statale di Milano, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste, il Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie (Icgeb) di Trieste, e il Dipartimento di scienze mediche e biologiche dell’Ateneo friulano.
«È il primo contributo della Fondazione che esce dalla provincia di Trieste – ha sottolineato Slocovich –, in linea con le disposizioni statutarie siamo intervenuti sul territorio regionale a favore di un rilevante progetto scientifico e di ciò siamo particolarmente lieti perché in tal modo portiamo il nome dei benefattori Alberto e Kathleen Casali anche al di fuori dei confini della provincia di Trieste».
«Siamo molto grati alla Fondazione per questo atto di straordinaria generosità e sensibilità verso un progetto – hanno detto Marcon e Tettamanti – all’avanguardia in Italia e all’estero che ha al suo fianco prestigiosi e fondamentali partner scientifici e che recentemente è entrato a far parte dell’International Consortium of Centenarian-Dementia Studies, gruppo di ricerca mondiale sui centenari».
La Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali è stata istituita nel 2001 a Trieste con l’obiettivo di sostenere iniziative culturali e scientifiche promosse da enti e organizzazioni del Friuli Venezia Giulia. Dal 2002 al 2014 gli interventi della Fondazione sono stati 388, di cui 271 destinati alla cultura, 52 alla scienza, 62 alla ricerca scientifica e 3 ad altri eventi benefici per un valore complessivo di oltre 3 milioni 300mila euro.