Mercoledì 29 maggio dalle 9.30 a palazzo Caiselli

L'opera di Jacopo Tomadini: giornata di studio all'Università e al Conservatorio di Udine

Nell’ambito del progetto Musifon,
il patrimonio della musica sacra in Friuli tra ‘800 e ‘900

Il patrimonio compositivo e la vita di Jacopo Tomadini (Cividale del Friuli, 1840 – 1883), la personalità più importante della musica corale sacra in Friuli nella seconda metà dell’800, saranno al centro dell’incontro di studio che si terrà a Udine mercoledì 29 maggio, a Palazzo Caiselli (dalle 9.30) e al Conservatorio ‘Tomadini’ (dalle 14.30). Il convegno, intitolato “L’opera di Jacopo Tomadini”, è organizzato dall’Università di Udine e dal Conservatorio udinese nell’ambito del progetto “Musifon – Il patrimonio della musica sacra in Friuli tra Ottocento e Novecento”.

 

Gli studiosi che parteciperanno all’incontro esamineranno le nuove direzioni di ricerca sull’opera di Tomadini, volte soprattutto alla ricostruzione completa del suo lavoro tramite il catalogo tematico, ora in preparazione. Analizzeranno le composizioni maggiori, per illustrare vita e opere del compositore sullo sfondo dell’attività musicale in Friuli, oltre al retaggio lasciato a livello locale e nazionale fino al Novecento. Il nucleo generatore dell’evento è il progetto Musifon, dedicato alla sistematizzazione degli studi sulla musica sacra locale in chiave di digitalizzazione di archivi, standardizzazione dello studio delle fonti e raccordo dei risultati raggiunti. Musifon è frutto della collaborazione tra l'Università di Udine ed il Conservatorio “Jacopo Tomadini”, con l’Unione società corali del Friuli Venezia Giulia, l’Abbazia di Rosazzo e il Centro interdipartimentale di ricerca sulla cultura e la lingua del Friuli (Cirf).

I lavori inizieranno con un resoconto del progetto da parte del coordinatore, Roberto Calabretto dell’ateneo friulano. Seguirà un intervento di Mauro Casadei Turroni Monti, dell’ateneo di Modena – Reggio Emilia, sul rapporto tra liturgia e musica meccanica negli anni ’30 anche in riferimento al Friuli. Un intervento di un dottorando dell’ateneo udinese prenderà in esame alcuni esemplari di un genere musicale sacro appartenente alla liturgia dell’Avvento, il Missus, così come testimoniati dai fondi archivistici locali. Due docenti del conservatorio, Walter Themel e Antonio Piani, affronteranno poi rispettivamente il punto di vista interpretativo sulla Missa Ducalis di Tomadini e l’analisi storica dei Fioretti.

Durante la seconda sessione, Rocco De Cia analizzerà alcune composizioni tomadiniane alla luce della riscoperta della polifonia cinquecentesca secondo il modello di Palestrina. L’aspetto del rapporto tra parola e musica nelle composizioni tomadiniane su testo italiano sarà l’oggetto del contributo di Lucia Ludovica de Nardo dell’università di Udine, responsabile scientifico del progetto. Andrea Guerra presenterà uno spoglio sulle fonti cronachistiche del centenario della nascita di Tomadini mentre un altro docente del conservatorio, Luigi Lera, si concentrerà sul modello palestriniano come tradizione e come riscoperta. Alba Zanini, del Conservatorio ‘Francesco Venezze’ di Rovigo, curatrice principale del pubblicando catalogo tematico delle opere di Tomadini, terrà invece un intervento sui manoscritti del grande Cividalese. Infine, un intervento sul fondo Giuseppe Pierobon negli spazi della Biblioteca del seminario di Pordenone – illustrato da Luca Canzian, dottorando dell’ateneo udinese – allargherà la visuale sul Novecento.

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